Tra i firmatari della petizione con cui Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi chiede lo stop della concorrenza sleale nella ristorazione compaiono i nomi di chef stellati e di prestigio. Tra questi, circa ottanta in tutto, spiccano quelli di Carlo Cracco, Claudio Sadler, Filippo Giordano, Moreno Cedroni, la famiglia Santini proprietaria del tristellato Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio.
La petizione ‘Per non mangiarsi il futuro’ denuncia come la ristorazione sia minata da scelte politiche che incentivano settori che effettuano somministrazione senza essere sottoposti alle stesse regole dei pubblici esercizi in generale. “Ci riferiamo – affermano da Fipe – agli operatori del settore agricolo, ai circoli privati, al terzo settore, ai negozi di vicinato, agli home restaurant e allo street food, perché se non ti chiami ‘pubblico esercizio’ non importano i servizi igienici, gli spazi per il personale, gli ambienti di lavorazione a norma, la maggiorazione sulla Tari e il rispetto delle normative di Pubblica Sicurezza”.
Una risposta in tal senso è giunta dalla piattaforma Home restaurant Hotel. “Fipe in questi anni – riporta una nota della piattaforma pubblicata dall’agenzia Ansa – ha adottato una linea dura contro un settore in crescita e innovativo come quello degli Home Restaurant perfettamente regolato dal parere del Ministero dell’interno del 1 febbraio 2019. Fipe non può denigrare un settore in forte crescita che si discosta di molto dall’offerta proposta dalla normale ristorazione, quanto invece dovrebbe vederla come un’attività di promozione e valorizzazione del territorio. È paradossale come in questo paese qualsiasi innovazione venga vista come un male”.
La presa di posizione di chef e associazione dei commercianti ha fatto discutere, come prevedibile, perché in molti si sono chiesti quale sia la reale concorrenza che queste formule easy possano fare alla ristorazione in generale e a quella stellata in particolare. Tuttavia, l’appello trasmesso ai vice premier Matteo Salvini, Luigi Di Maio e a Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole e del Turismo, è destinato a essere affrontato. Fipe afferma: “Non chiediamo meno concorrenza: auspichiamo, anzi, che ce ne sia sempre di più, ma per migliorare il mercato, non per renderlo più fragile. Non chiediamo privilegi o corsie preferenziali: chiediamo alle Istituzioni più attenzione e un tavolo, promosso dai ministeri competenti, con la partecipazione dei diversi attori della filiera – che apparecchi una visione strategica complessiva e consapevole per il settore”.