Cracco in Galleria a Milano, Magnolia a Cesenatico, Taverna Estia a Brusciano (Napoli), il Bvlgari a Tokyo e Amelia di San Sebastián in Spagna. Sono questi i nuovi ingressi in Le Soste, la prima associazione di ristorazione in Italia istituita da Gualtiero Marchesi, giunta a quota 91 soci.
In settimana a Milano è stato presentato il nuovo volume Le Soste 2019, distribuito come omaggio presso gli ospiti dei ristoranti associati e pubblicato in 25mila copie in italiano e in inglese.
Claudio Sadler, presidente dell’associazione, ha ribadito a Pambianco Wine&Food le linee guida di Le Soste. “Non vogliamo allargarci troppo. Selezioniamo i ristoranti aderenti e vogliamo rimanere attorno alle cento insegne nel mondo. Cerchiamo di fare cultura e siamo un’associazione di nicchia. In Italia l’alta ristorazione sta attraversando un buon momento, si sostiene e pur essendo in cima alla piramide, con tutto quel che ne deriva, va bene. La qualità determina certi costi e non vedo in ogni caso situazioni critiche”.
Passando al Sadler ristoratore, l’esperienza in Sardegna con il ristorante stagionale Sottovento in Costa Smeralda è terminata. “Quella situazione – commenta – non era in linea con il mio modo di affrontare la ristorazione. Resteremo a Milano, in città e in fiera. E apriremo, con l’inizio del prossimo anno, un nuovo locale a Monza”.
Intanto Le Soste ha assegnato i suoi premi. Il premio Franco Ziliani-Le Soste all’Innovazione di Berlucchi va a Mauro Uliassi; il premio Ospitalità di Sala di Cantine Ferrari va a Simonetta Mosconi, maître di Restaurant Mosconi; il premio alla carriera di Marco Felluga Russiz Superiore va a Ezio e Renata Santin; il premio per la Sostenibilità de La Fenice va a Giancarlo Morelli; il premio Aspi Best Wine Estates of Italy va all’Azienda Agricola Fratelli Bucci; il premio Experience Pommery alla miglior selezione di Champagne è stato assegnato a Don Alfonso 1890.