La conquista della terza stella per Mauro Uliassi e il suo ristorante di Senigallia (Ancona) è la principale novità della guida Michelin, la cui edizione 2019 è stata svelata venerdì 16 novembre. In generale, la “rossa” ha confermato non solo lo stato di grazia dell’alta ristorazione italiana, ma anche la ripetibilità delle formule “griffate” degli chef più noti, attribuendo la sesta stella a Enrico Bartolini e altre due stelle, per un totale di quattro, ad Antonino Cannavacciuolo. Il primo ha infatti ottenuto il riconoscimento per l’ultimo ristorante di cui ha firmato il menu, Locanda del Sant’Uffizio Cioccaro di Penango (Asti), che si aggiunge alle due di Enrico Bartolini al Mudec (Milano) e alle stelle singole di Glam, Casual e La Trattoria de L’Andana. Il secondo invece ha conquistato la stella per i Bistrot di Torino e di Novara, che si aggiungono alle due stelle di Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara). Una nuova stella anche per Heinz Beck, che la ottiene a Taormina con il St. George.
Uliassi intanto entra nell’olimpo della ristorazione italiana e mondiale, portando a dieci il numero dei tristellati d’Italia. Il suo nome si aggiunge a quelli di Piazza Duomo ad Alba (chef Enrico Crippa), Da Vittorio a Brusaporto (Bobo e Chicco Cerea), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Nadia e Giovanni Santini), Le Calandre a Rubano (Massimiliano Alajmo), St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano (Norbert Niederkofler), Osteria Francescana a Modena (Massimo Bottura), Enoteca Pinchiorri a Firenze (Annie Feolde e Riccardo Monco), La Pergola a Roma (Heinz Beck) e Reale a Castel di Sangro (Niko Romito).
Nessun nuovo ingresso invece nel club dei “due stelle”, fermo a 38 ristoranti, mentre le new entry sono 29 tra i locali con una stella, per un totale di 318. Tra questi si conferma Cracco, nonostante il trasferimento in Galleria, deludendo le attese di un ritorno alla seconda stella perduta lo scorso anno. Quanto alla sfida tra Milano e Roma per la leadership italiana, la prima ha perduto una stella, quella di Armani Ristorante, senza conquistarne altre. Ciononostante, il capoluogo lombardo sale in vetta scavalcando Roma, che ha guadagnato una stella con Moma ma ne ha perdute tre: sono quelle di Antonello Colonna, Magnolia e Stazione di Posta. Lo scorso anno la sfida si era conclusa in pareggio.
La classifica per regioni vede in testa la Lombardia con 60 stelle, davanti al Piemonte con 45 e alla Campania con 43 locali.