Nello stabilimento francese di Laverune, divenuto uno dei poli produttivi del gruppo a seguito dell’acquisizione di Carte Noire conclusa a marzo dello scorso anno, Lavazza ha presentato i dati di bilancio del 2016, esercizio che l’amministratore delegato Antonio Baravalle ha definito “un anno straordinario” per la società torinese del caffè.
L’anno fiscale si è chiuso con un incremento del 29%, per un giro d’affari di 1,9 miliardi di euro. A parità di perimetro, senza tener conto degli introiti di Carte Noire, l’aumento sarebbe stato comunque del 4 percento. In forte crescita (+34%) anche il risultato operativo, pari a 61 milioni di euro, in grado di generare un utile di 82,2 milioni di euro in presenza di una posizione finanziaria attiva per 687,5 milioni.
“Nel 2017 vogliamo continuare il percorso intrapreso, impegnandoci per un’integrazione perfetta, al fine di diventare uno tra i più importanti player mondiali del caffè”, ha commentato Baravalle. L’obiettivo fissato è arrivare a 2,2 miliardi di euro entro il 2020. “Grazie al forte radicamento e alla nostra storia industriale – ha aggiunto il vice presidente Marco Lavazza – siamo riusciti a integrare bene la britannica Merrild prima e la francese Carte Noire oggi”.