Campari Group corre nel primo semestre e vede una crescita double digit per le vendite nette che registrano 1,25 miliardi di euro, segnando un +25,6% (+19,2% a livello organico) sul 2021.
Nonostante la base di confronto sfavorevole del secondo trimestre, cresciuto comunque del 12,5%, la stagione degli aperitivi e un dollaro favorevole hanno spinto una crescita organica a doppia cifra di tutti gli indicatori finanziari. I primi sei mesi dell’anno hanno registrato un utile rettificato pari a 220,2 milioni di euro (+40,4%), mentre il margine lordo è stato pari a 766,5 milioni (equivalente al 61,0% delle vendite) in aumento del 27% a valore.
A livello geografico le vendite nell’area Americhe (44% del totale) sono cresciute a livello organico del 12,9% con il mercato principale, Stati Uniti, su del 7,1 per cento. Sud Europa, Medio Oriente e Africa (30% del totale) vedono un incremento del 28,1%, con l’Italia a +29,6 per cento. Crescono anche Nord, Centro ed Est Europa (19% del totale) che hanno registrato un +24,8%, mentre le vendite nell’area Asia-Pacifico (7% del totale) si sono attestate a +7,8%.
Le vendite dei brand a priorità globale (pari al 60% del totale) hanno osservato una crescita a livello organico del +22,2 per cento. Aperol ha segnato +37,3%, grazie ai mercati chiave come Italia (+35,4%), Germania (+54,7%), Francia (+39,6%), Spagna (+206,8%), e Stati Uniti (+20,7 per cento). Balzo in avanti anche per Campari, che ha registrato un incremento del 32%, più precisamente l’Italia è stata portavoce della crescita con il 48,1 per cento.
“Riguardo all’effetto cambio ci aspettiamo che il contributo positivo guidato dal dollaro statunitense continui”, commenta in una nota stampa Bob Kunze-Concewitz, CEO del gruppo. “Riguardo al medio periodo, nonostante permangano le sfide attuali, ci aspettiamo di continuare a beneficiare dei trend positivi nelle preferenze di consumo che favoriscono il nostro portafoglio grazie all’esposizione a categorie di spirits sovraperformanti e al pricing power e alla forza dei brand”.