Primo semestre con il botto per Diageo che sorpassa i livelli di fatturato pre-Covid. Il player di base a Londra e attivo nel settore delle bevande alcoliche con diversi brand, tra cui Johnnie Walker, Don Julio e Baileys, ha infatti archiviato i sei mesi al 31 dicembre 2021 con vendite nette in rialzo del 15,8% a 8 miliardi di sterline (circa 9,6 miliardi di euro). Un risultato reso possibile dall’aumento del 20% dei ricavi organici grazie a “una forte crescita in doppia cifra in tutti i Paesi supportata da un marketing efficace e da un’eccellente esecuzione commerciale”, come recita la nota.
A livello di canali, nell’off-trade, dove la domanda dei consumatori è rimasta resiliente, complice la voglia persistente di farsi i drink a casa propria, il gruppo ha guadagnato o mantenuto quote di mercato nella maggior parte dei mercati di riferimento; il canale on-trade ha invece beneficiato della continua ripresa, in particolare in Europa e Nord America.
Il profitto operativo reported è stato di 2,7 miliardi di sterline (+22,5%), mentre il margine operativo reported è cresciuto di 190 punti base.
“La forte crescita dei volumi di vendita e la continua premiumizzazione hanno determinato un miglioramento del margine operativo organico nel semestre (pari a un aumento di 131 punti base, ndr)”, ha spiegato il CEO Ivan Menezes. Ciò è dipeso sia dall’aumento degli investimenti nel marketing, in particolare in Nord America e in Cina, sia dalla gestione dei costi operativi.
Inoltre, la forte generazione di flussi di cassa, pari a 1,9 miliardi (in flessione di 0,1 miliardi) consente “il reinvestimento in una crescita sostenibile a lungo termine”, ha aggiunto il CEO. “Stiamo espandendo la nostra capacità produttiva migliorando le nostre capacità digitali, investendo nel talento e procedendo con il nostro ambizioso piano decennale di sostenibilità”.
Durante il semestre, il gruppo ha poi restituito 0,5 miliardi di sterline agli azionisti attraverso il buyback delle azioni e sta accelerando la timeline del programma di restituzione del capitale fino a 4,5 miliardi di sterline, che sarà ora completato durante l’anno fiscale 2023 (prima era entro il 30 giugno 2024).
“Sebbene prevediamo che persista la volatilità a breve termine, compresi i potenziali impatti di Covid-19, i vincoli della catena di approvvigionamento globale e l’aumento dell’inflazione dei costi, sono fiducioso nella nostra capacità di affrontare con successo il resto dell’anno”, annuncia Menezes.
Nel medio termine, infatti, e quindi dall’anno fiscale 2023 al 2025, il gruppo continua a prevedere che le vendite nette organiche crescano costantemente in una forchetta compresa tra il 5-7% e che il profitto operativo organico cresca tra il 6-9 per cento.