La Tordera punta i riflettori sul top del proprio range d’offerta, complici anche i trend registrati nel corso dell’anno passato. Nel 2020, infatti, “quando abbiamo lavorato, lo facevamo soprattutto con l’alta gamma, cosa che non mi sarei aspettata in un anno di crisi, e con il prodotto base, quello per fare lo Spritz per esempio”, spiega a Pambianco Wine&Food Gabriella Vettoretti, contitolare coi fratelli e con i genitori dell’azienda che conta 70 ettari vitati nelle aree del Cartizze, Valdobbiadene, Asolo e Prosecco Doc. “E credo che questo trend di ‘alto’ e ‘basso’ continuerà, e ciò è in linea con la nuova bottiglia che abbiamo appena lanciato, più elegante e dedicata a un momento importante e ricercato”.
Non a caso, già da tempo la cantina ha tolto la dicitura ‘prosecco’ dalle sue bottiglie Valdobbiadene Docg nell’ottica di enfatizzare la differenza tra le fasce di prodotto, e quindi tra il prosecco Doc e Docg. Ora, spiega Vettoretti, “rinforziamo il messaggio con una nuova bottiglia che, in generale, contribuisce all’80% della comunicazione della cantina”.
La Tordera ha infatti provveduto a un restyling per creare una bottiglia che rappresentasse appieno il suo legame e rispetto per il territorio d’appartenenza. Questo cambio di look coinvolge appunto i Valdobbiadene Docg e, nel contempo, posiziona, in primis, i prodotti icona dell’azienda, e quindi Cartizze, Otreval e Tittoni e, subito dopo, Brunei e Serrai. Il cambiamento prevede non solo un nuovo un rilievo sul collo, con la riproduzione del tordo stilizzato (simbolo della cantina) avvolto nel suo nido, ma anche etichette realizzate con materiali riciclabili; capsule prodotte con un materiale biocompatibile e riciclabile; e bottiglie che, create appositamente per l’azienda, pesano soltanto 700 grammi e sono composte per oltre l’80% da vetro riciclato, il che permette la fusione ad una più bassa temperatura e una dispersione minore di anidride carbonica nell’atmosfera. Per gli imballaggi, infine, viene utilizzata carta riciclata al 100% e legno di pino vergine essiccato senza altri trattamenti. Da ultimo, ma non per importanza, l’etichetta posteriore riporta diverse informazioni tra cui la quantità di solfiti e di zuccheri contenuti nel vino, oltre al logo della certificazione CasaClima Wine, che valuta la compatibilità ambientale dell’edificio “cantina” e il comfort abitativo, il consumo di energia e acqua nella produzione dei vini, la scelta degli imballaggi, ma anche le conseguenze del trasporto. La Tordera, come specificato dalla stessa, è l’unica cantina in Veneto ad aver ottenuto questa certificazione.
La sostenibilità è infatti un elemento molto importante per l’azienda, la cui struttura è stata progettata per utilizzare sinergicamente e in un’ottica di risparmio energetico varie fonti di energia. Per esempio, la cantina in legno garantisce un’ottima coibentazione e ciò consente di mantenere gli ambienti a temperature adeguate. L’acqua, impiegata per il lavaggio delle vasche e per alcune fasi d’imbottigliamento, è stata ridotta e viene riutilizzata per l’irrigazione dei vigneti nei periodi di forte siccità. Inoltre, sul tetto, sono stati installati dei pannelli fotovoltaici per favorire l’autonomia energetica. L’approccio sostenibile dell’azienda viene identificato nel concetto di “Natural Balance“.
Per quanto riguarda il 2020, la cantina ha subito una flessione di circa il 27% sui 7,3 milioni del 2019, di cui il 36% generato dall’estero. Nell’anno appena concluso, una notevole spinta l’ha data l’e-commerce, lanciato a fine 2019, che è arrivato a pesare per il 5% dei ricavi. Per quanto riguarda il ritorno ai livelli pre-Covid, “penso che potrebbe accadere nel 2022, e poi si potrà pensare a una crescita dal 2023”. In questo contesto, “la parte accoglienza sarà molto importante tanto che per l’anno prossimo auspichiamo il ritorno dello straniero che, prima della pandemia, era arrivato a rappresentare il 40% dei visitatori”.
La Tordera è attiva nel campo dell’ospitalità con visite e degustazioni in cantina, a cui si è aggiunto, lo scorso anno, Casa Oltraval, un bed&breakfast tra le vigne, locato a Guia di Valdobbiadene. In epoca pre-Covid, l’ospitalità valeva circa il 6-7% dei giro d’affari de La Tordera, e l’obiettivo a tendere è quello di arrivare a quota 25 per cento.