A soli 49 anni, è mancato Alessandro Invernizzi, milanese, patron e presidente onorario di Lurisia. Nella sua storia imprenditoriale, ostacolata dalla malattia, è stato in grado di trasformare un marchio marginale in un case history internazionale, coinvolgendo dapprima Oscar Farinetti come socio e vendendo poi, lo scorso anno, la società a Coca Cola.
Nel 1996, il padre Vittorio Invernizzi aveva acquisito la fonte Lurisia, in provincia di Cuneo, e Alessandro si era impegnato nel rilancio del marchio, entrando nel mondo delle bevande di alta qualità con l’utilizzo di ingredienti selezionati dop e presidio Slow Food, dall’arancia del Gargano per l’aranciata, al limone sfusato di Amalfi per la gazzosa, fino al chinotto di Savona, aprendo la strada a un modo tutto italiano di concepire le bibite gassate. In 13 anni di gestione, Acque Lurisia ha triplicato il fatturato ed è stata esportata in 42 Paesi nel mondo.
Nel 2009, fu diagnosticata a Invernizzi la leucemia, costringendolo dapprima a un lungo ricovero in camera sterile. Il ritorno della malattia, sette anni più tardi, lo spinse ad alleggerire la sua presenza in azienda, costruendo le basi per dare un futuro alla società dapprima aprendo le porte all’ingresso di un altro socio, il fondo Idea Taste of Italy, e successivamente all’ingresso di un nuovo ceo, fino alla cessione a Coca Cola.
La famiglia Invernizzi aveva mantenuto la proprietà dello stabilimento termale di Lurisia, che ha riaperto i battenti il 6 luglio, tre giorni dopo la scomparsa di Alessandro, che lascia due figli, Alexander Fabrizio e Rebecca Rose. Negli ultimi tempi, aveva dedicato il proprio impegno al volontariato, dalla comunità dei Feliciani (gli estremisti della felicità) alla fondazione della onlus Volontari per un Mondo Migliore, per la valorizzazione del territorio di Lurisia.
“Il territorio perde non soltanto un imprenditore, ma un pensatore che, nonostante la malattia, ha sempre avuto la forza e il coraggio di proporre, di stimolare, di mettersi in gioco e di investire per l’area Monregalese”, ha detto di lui il sindaco di Mondovì, Paolo Adriano.