La ripresa del traffico aereo premia Autogrill nel 2022. Dopo la fusione con la società di travel retail svizzera Dufry e la nomina di nuove figure manageriali, il marchio ha archiviato lo scorso esercizio con ricavi pari a 4,1 miliardi di euro, segnando una crescita di oltre il 50% sul 2021. Questi numeri rappresentano circa l’88% di quanto riportato nel 2019, al netto delle cessioni effettuate nel periodo e a cambi costanti.
A guidare la performance sono state le attività negli aeroporti con 2,7 miliardi di euro, seguite da quelle in autostrada con 1,06 miliardi e altri canali a 294 milioni di euro. Inoltre, hanno avuto un ruolo strategico il “recupero del traffico aereo internazionale in tutte le aree principali del gruppo – si legge in una nota ufficiale – e l’attivazione delle leve commerciali appropriate per far fronte all’attuale contesto inflazionistico”.
Dal punto di vista geografico, a guidare il fatturato si posiziona il Nord America con 2,2 miliardi di dollari (circa 2 miliardi di euro), +47% sul 2021, beneficiando della graduale ripresa del traffico internazionale e del traffico business negli Stati Uniti unitamente alle azioni commerciali implementate per favorire la crescita organica. In seconda posizione vi è il mercato genericamente definito ‘internazionale’ con 502 milioni di euro (+163% sul 2021). A seguire si posiziona l’Europa con 1,49 miliardi di euro, in aumento del 34% sul precedente esercizio, “supportato dalla ripresa del traffico aereo nella regione, soprattutto nella seconda parte dell’anno, e dall’impatto positivo della rinnovata offerta commerciale sulla rete autostradale italiana”.
I nuovi contratti vinti hanno invece portato un valore di circa 1,3 miliardi di euro, e includono gli aeroporti di Roma Fiumicino, Salt Lake City, Bangalore e Doha. Quelli rinnovati, invece hanno raggiunto circa 2,2 miliardi di euro, e includono gli aeroporti di Fort Mayers, Miami, Honolulu e Arlanda.