Una cantina semisconosciuta da sole 30 mila bottiglie batte tutti e si impone come il primo player italiano del vino su Instagram, davanti a un gigante come Cantine Pasqua e a un player d’eccellenza internazionale come Ca del Bosco. Di chi si tratta? Di Giovanni Ederle, piccolo produttore della Valpolicella, che fino a due anni fa oltretutto non apparteneva nemmeno alla denominazione e produceva solo Rosso Verona Igt. Come c’è riuscito? Collaborando con un influencer di caratura ormai internazionale, che risponde al nome di Simone Roveda.
Roveda è il fondatore di WineryLovers. Il suo profilo Instagram presenta numeri ingenti per il mondo del vino, avendo superato i 130 mila followers. Ha iniziato l’attività, dal nulla, il 28 gennaio 2016 e oggi collabora con big quali Ferrari, Tannico, Berlucchi. Ma Giovanni Ederle fu il primo a credere in lui e tale fiducia è stata ripagata con 34 mila followers, primo in classifica tra le aziende italiane del vino per numero di seguaci sul social più gettonato anche nel wine. “Io ci mettevo i contenuti, scattando le mie foto, ma Simone ci ha messo tutto il resto”, racconta Ederle a Pambianco Wine&Food. “I benefici economici sono la conseguenza di tutta questa popolarità acquisita. Oggi esporto metà della mia produzione in nord Europa e soprattutto non ho più bisogno di cercare clienti, perché sono loro a cercare me. E il tutto è avvenuto in cambio di un investimento che definirei ‘ridicolo’ se confrontato con i costi tradizionali della macchina mediatica”. Ederle intanto sta aumentando la produzione e si è dato come obiettivo il tetto delle 60 mila bottiglie. Il suo modello di business non si fonda sul vino, ma sulla gestione di tre agriturismo all’interno dei quali poter anche vendere il vino.
E Roveda? L’ingegnere novarese, che ha preferito i social network alla professione per cui ha raggiunto la laurea, sta scalando posizioni nelle graduatorie dei top influencer. Secondo quella stilata da Social Vignerons, è ormai il primo degli italiani e occupa il quindicesimo posto mondiale facendo la media tra Twitter, Facebook e Instagram, ma se valutiamo solo quest’ultimo è ormai nella top 5 e se la gioca con le Bibbie americane del mondo wine ovvero Wine Spectator e Wine Enthusiast, oltre ad avere più del triplo dei follower di Jancis Robinson. “Il mio modello – ci spiega il fondatore di WineryLovers – si fonda sulla realizzazione di contenuti sponsorizzati e sulla gestione dei social per conto di aziende come Ederle. WineryLovers funziona perché è impostato come una community, dove gli utenti più attivi vengono da me premiati attraverso il re-post delle loro più belle immagini, e così facendo offro loro un notevole ritorno di visibilità”. E alla domanda sul perché nel mondo del vino non ci siano influencer con i numeri strabilianti della moda, Roveda replica: “Il cambiamento sta avvenendo ora. Nel vino non ci sarà mai qualcuno con i numeri di Chiara Ferragni, perché è un mondo più piccolo, ma le aziende si stanno accorgendo solo adesso di quanto contino i social…”.