L’obiettivo è quello di raggiungere un giro d’affari di 13,5 milioni di euro nel 2020, a fronte dei 10 milioni attuali. Per farlo, Rustichella d’Abruzzo scommette sulla combinazione tra produzione italiana ed esportazioni. Il pastificio abruzzese, fondato a Penne (Pe) nel 1924 da Gaetano Sergiacomo e giunto oggi alla terza generazione con Gianluigi e Stefania Peduzzi, nipoti del fondatore, ha infatti chiari i propri obiettivi e la strategia per raggiungerli. “Abbiamo creato un piano triennale per arrivare, nel 2020, ai 13,5 milioni, puntando su linee quali la 03, dedicata ai bambini, che cercheremo di spingere soprattutto all’estero, e la 90″ Rapida, ovvero lo spaghetto che cuoce in 90 secondi, presentato inizialmente a New York nel 2014, da destinare soprattutto ai mercati asiatici”, ha raccontato a PambiancoWine&Food il presidente Gianluigi Peduzzi.
L’estero, attualmente, pesa per l’85% sui conti dell’azienda e i Paesi di riferimento, tra i 75 circa in cui il brand è presente, sono Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Europa (soprattutto Germania, Francia e Regno Unito), Far East (Cina, Corea e Singapore), ma anche Russia, Paesi Arabi e Brasile, a cui si aggiungono Vietnam, Azerbaijan e Oman. Non solo, a testimonianza dell’importanza dei mercati esteri, Rustichella d’Abruzzo ha anche aperto, tramite una joint venture con un partner locale, un pastificio in India nel 2013. Al suo interno vengono realizzati circa 30mila quintali di pasta, la quale ha un marchio a sé, Gustora, e viene distribuita esclusivamente per il mercato locale.
In Italia, invece, “realizziamo circa 25/30 mila quintali di pasta all’anno e, a settembre, avvieremo un nuovo stabilimento 4.0 con cui non vogliamo solo aumentare i volumi, ma anche focalizzarci su una produzione biologica e all’uovo”, ha continuato il manager. La pasta, ad oggi, rappresenta il 75% del business dell’azienda, mentre la restante parte viene realizzata da un pacchetto di prodotti come sughi, salse, pesti, zafferano, riso e olio, quest’ultimo prodotto in-house come la pasta. “Negli ultimi 20 anni siamo stati spinti dal mercato a creare un pacchetto di prodotti made in Italy. Ad ogni prodotto diamo il nostro carattere. Noi lo ideiamo, poi andiamo alla ricerca di qualcuno che possa crearlo”, ha concluso Peduzzi.