Il primo quarter del 2022 conferma il segno più per la divisione Wine & Spirits della francese Lvmh, che però evidenzia un rallentamento rispetto allo stesso periodo del 2021. A pesare, ha spiegato il gruppo nel suo financial report, sono colli di bottiglia della fornitura globale. Nei primi tre mesi dell’anno in corso, il comparto ha sfiorato quota 1,64 miliardi di euro, in progressione dell’8% (+2% a livello organico). Nel Q1 del 2021, con ricavi per 1,51 miliardi di euro, il wine di Bernard Arnault segnava un +29% sul Q1 2020 e un aumento double digit anche sul primo trimestre del 2019.
Il business dello champagne, spiega la nota del numero uno del lusso mondiale, ha avuto un “ottimo inizio anno, con volumi in forte crescita, in particolare in Europa e Giappone”, e una ferma politica di aumento dei prezzi. Il cognac Hennessy ha visto i suoi volumi diminuire rispetto al primo trimestre del 2021 “a causa dei vincoli di fornitura e del rallentamento della logistica”. Il whisky Glenmorangie e la vodka Belvedere, di contro, hanno registrato “una forte crescita”.
Si tenga presente che la Maison Armand de Brignac, che da maggio 2021 è controllata al 50% da Lvmh, è inclusa per la prima volta nei conti trimestrali.
Quanto ai risultati dell’intero gruppo, Lvmh ha chiuso il primo trimestre del fiscal year 2022 con un fatturato di 18 miliardi di euro, segnando un balzo in positivo del 29% year over year. Il risultato supera sia il quarter d’avvio 2020 (già parzialmente investito dalla pandemia Covid-19), che si fermava a 10,6 miliardi di euro, sia i 12,5 miliardi del Q1 2019. A livello complessivo, il gigante di Parigi ha battuto le stime degli analisti di FactSet, fermi a un turnover di 17,03 miliardi di euro.