Nel 2017, le prime dieci aziende italiane di grappa raggiungono un giro d’affari complessivo di 211 milioni di euro, con una crescita media del 6% rispetto al 2016. Lo studio di Pambianco Strategie di Impresa evidenzia il buon stato di salute del settore, confermato dal dato relativo alla marginalità con un ebita medio superiore al 10 percento. Nel 2018, secondo quanto pubblicato sul numero 1/2019 di Pambianco Magazine Wine&Food, i principali player hanno consolidato la crescita pur all’interno di un anno abbastanza complicato a livello internazionale, ma nel quale le aziende leader rafforzano le posizioni puntando su tre leve: incremento dell’export, lancio di prodotti sempre più invecchiati e ingresso nella mixology.
In vetta alla graduatoria compare Umberto Bonollo, azienda proprietaria del marchio Bonollo Of, forte di una crescita a doppia cifra (+12%) che la porta a sfiorare i 42 milioni di ricavi. In seconda posizione troviamo Distillerie Franciacorta, acquisita a gennaio dal gruppo Stock che con questa operazione si proietta a diventare il leader nazionale unendo il marchio bresciano a Julia, già di proprietà Stock. In terza posizione si trova la modenese Distillerie Bonollo e a seguire, in classifica, compaiono la trentina Marzadro al quarto posto e la trevigiana Bonaventura Maschio al quinto. Tutte le aziende presenti nella top ten della grappa hanno guadagnato terreno rispetto al 2016. La migliore in termini di marginalità percentuale è risultata essere la piemontese Berta, con oltre il 27% di ebitda.
“La crescita registrata da tutte e dieci le top player del settore – sottolinea David Pambianco, CEO di Pambianco Strategie di Impresa – riassume efficacemente la forza di questo segmento produttivo che, grazie a trend in fase di sviluppo quali invecchiamento, monovitigno e lancio di prodotti dedicati alla mixology, si prospetta interessante anche per i possibili sviluppi futuri.”