Fatturati in lieve incremento e marginalità double digit per le aziende italiane della grappa. Secondo lo studio realizzato da Pambianco Strategie di Impresa su un panel di 31 aziende del settore, il giro d’affari 2016 delle distillerie italiane specializzate nella produzione di grappa è aumentato dell’1,8% raggiungendo quota 393 milioni di euro. In evidenza soprattutto l’ebitda, pari all’11,4% del fatturato e con picchi anche superiori al 30% come quelli ottenuti da Bonollo (30,3%) e Marzadro (31,7%).
In vetta alla classifica compare Julia con 39 milioni di ricavi, nonostante un calo dell’8,7 percento. L’azienda del gruppo Stock precede Bonollo Umberto (marchio Bonollo e Of) con 37 milioni, protagonista di un incremento anno su anno a doppia cifra (+14,5%) e Franciacorta Distillerie, che grazie a una crescita del 5,7% sale a 29 milioni ed entra a far parte del podio superando Distillerie Bonollo, in flessione di oltre l’8% a 27 milioni di euro. In quinta posizione si piazza Distillerie Valdoglio, stabile rispetto al fatturato 2015 a 26 milioni di euro.
La top ten della grappa italiana è completata da Marzadro (20 milioni), Bonaventura Maschio (19), Francoli (14), Nonino (14) e Ciemme (12).
Il progresso più rilevante del 2016 è stato messo a segno da Segnana, brand controllato dal gruppo Lunelli, con il +35% rispetto al dato 2015. Per quanto riguarda l’ebitda, la percentuale più alta sul fatturato appartiene a Bocchino, che sfiora il 50%, ma in termini generali è Distillerie Bonollo il campione di redditività, con 8 milioni di ebitda su un fatturato complessivo di 27 milioni.
Il settore si conferma sano, forte di un patrimonio netto complessivo di 281 milioni per le 31 aziende considerate a fronte di un indice di indebitamento pari a 0,7.