Il consumo di prodotti bio continua a crescere. Secondo i dati dell’Osservatorio Sana 2017 realizzato da Nomisma e presentato nei giorni scorsi a Bologna durante l’omonima manifestazione leader nell’ambito dell’agricoltura biologica, le ultime stime relative alle vendite 2016 nel canale specializzato segnano un +3,5%, mentre nella grande distribuzione organizzata l’aggiornamento Nielsen evidenzia un +16% nel periodo compreso tra luglio 2016 e giugno 2017 e una quota dell’organic food sul totale delle vendite alimentari pari al 3,5%, cinque 5 volte in più rispetto al 2000.
Tuttavia, più che la vendita domestica, sorprende il dato sull’aumento delle superfici e sul numero degli operatori bio nel territorio italiano, a testimonianza di un forte appeal per l’export dei prodotti organici made in Italy. Nel 2016, le superfici coltivate con metodo biologico hanno sfiorato quota 1,8 milioni contro 1,5 del 2015 e il numero di operatori è cresciuto del 20,3%, arrivando a 72.154 unità. Quanto all’export, nel 2016 ha sfiorato i 2 miliardi di euro, con un peso del 5% sulle esportazioni totali dell’agroalimentare italiano. In meno di dieci anni, il progresso complessivo è stato superiore al 400 percento.
L’Osservatorio 2017, che presenta un focus sui consumi di vegetariani e vegani, evidenzia come il 65% degli acquisti di prodotti bio in Italia passi attraverso la grande distribuzione, il 19% rivolgendosi direttamente ai produttori e soltanto il 14% all’interno dei negozi specializzati. L’attenzione della GDO verso i prodotti biologici è confermata dall’aumento del numero medio di referenze bio per punto vendita, cresciuto del 29% nell’ultimo anno.
Alla 29.ma edizione di Sana, che si è tenuta a BolognaFiere dall’8 all’11 settembre, hanno esposto 920 aziende, in crescita del 10% rispetto al 2016, per 22 mila metri complessivi di superficie espositiva netta (+13%).