Fondata a Torino nel 1856, la Freund, Ballor & C.IA. torna a vivere grazie all’investimento della famiglia Bonollo di Padova, conosciuta nel mondo per la Grappa OF Amarone barrique di Distillerie Bonollo Umberto SpA (che per il 2021 aveva dichiarato una proiezione di fatturato di 55 milioni).
Dopo 168 anni dalla comparsa sul mercato, Bonollo rilancia il brand Ballor – icona storica del bere italiano – con due nuovi prodotti che si propongono di riportare in auge il “fascino edonistico” che i maestri distillatori e liquoristi mettevano in prodotti che avevano fama di raffinatezza alla fine dell’Ottocento.
Paul Ballor, Henry Freund e Emilie Roussette crearono infatti una delle aziende più all’avanguardia dell’epoca, che velocemente acquisì notorietà. Non solo vermouth, ma anche amaro, gin, cognac e vino chinato furono premiati con la Medaglia d’Oro alle esposizioni di Firenze, Londra e Dublino, fino all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. E nel 1902 i regnanti di casa Savoia nominarono l’azienda liquoristica “sovrintendente del Re d’Italia”, un riconoscimento per pochi.
In linea con lo stile aziendale di Bonollo, che ha spinto molto sulla premiumizzazione della grappa soprattutto grazie all’affinamento, il rilancio di Ballor inizia con il debutto di due nuovi prodotti che giocano la carta dello stile: il Vermouth di Paul e il Gin di Emilie.
Il vermouth – ottima base per aperitivi e piacevole liscio, alla moda piemontese dell’800 – era il liquore preferito da Paul Ballor, che con la sua ricetta ricevette 13 medaglie d’oro e 12 diplomi d’onore oltre al titolo di Provveditori di S.M. Il Re d’Italia.
Attraverso Gin Ballor “ripercorriamo i viaggi di Emilie Roussette attraverso la penisola italiana – riferiscono dalla Bonollo – quando lasciava il Piemonte e, durante i mesi invernali, soggiornava da cari amici in Sicilia o Calabria per svernare. Era lì che si immergeva tra i profumi della macchia spontanea mediterranea e dei vivaci e dolci profumi agrumati”.