L’anno fiscale di Banfi si ferma a quota 61,2 milioni di euro di ricavi, circa l’11% in meno rispetto ai 69 milioni registrati nel 2022. Un risultato che, come ha spiegato a Pambianco Wine&Food Cristina Mariani-May, proprietaria e CEO del gruppo vinicolo di Montalcino, “ha scontato le incertezze della congiuntura economica globale e il rallentamento del mercato americano”. Mercato quest’ultimo che, guardando alla fiscalità appena conclusa, rappresenta la meta prediletta di quel 56% contabilizzato alla voce esportazioni. Guardando invece al 44% raccolto entro i confini italiani, è l’Horeca a generare i volumi maggiori toccando il 70% del valore di pertinenza.
Ma se il 2023 è stato sottotono, dall’esercizio appena iniziato le aspettative sono di tutt’altro respiro. Infatti, a riguardo, Cristina Mariani-May, si è detta: “Fiduciosa anche se sarà un anno sfidante; economia e politica a livello internazionale influenzeranno ancora i risultati, detto questo ci aspettiamo comunque che Italia e Stati Uniti recuperino terreno mentre, guardando al prodotto e al di là del Brunello di Montalcino, sempre ricercato, guardiamo con interesse alle potenzialità dei nostri vini bianchi, compresi i nostri piemontesi Gavi e Alta Langa”.
Prospettive sostenute da una produzione che nel 2023 in cantina, e considerate sia le tenute toscane che quelle piemontesi, ha toccato quota 9,8 milioni di bottiglie, mentre in vigna la vendemmia “da un punto di vista quantitativo ha subito un leggero calo – ha continuato Cristina Mariani-May -, per contro la qualità delle uve è molto buona”.
Nel frattempo, ha concluso l’imprenditrice, “continueremo a lavorare, da una parte spingendo le nostre etichette, e penso ai bianchi come Vermentino e Pinot Grigio, quindi continuando a comunicare, perché è vero che oggi i prodotti italiani sui vari mercati sono già radicati e percepiti come premium e super premium, a partire da quello americano, ma è anche vero che è imprescindibile continuare a rafforzarne l’immagine raccontando la storia e i sapori di quei territori che danno origine alle nostre bottiglie, soprattutto cercando di coinvolgere le nuove generazioni”.