I rider di Just Eat hanno ‘finalmente’ trovato il proprio inquadramento. La consociata italiana di Just Eat, parte di Just Eat Takeaway.com, ha infatti comunicato di aver raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti per il primo contratto collettivo aziendale per inquadrare i rider nel ccnl del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizioni che sarà applicato a tutti i rider dipendenti. Il contratto, come si legge in una nota, “verrà introdotto nell’ambito dell’implementazione del nuovo modello di business che prevede l’inquadramento dei rider come lavoratori subordinati e che porterà nel corso dell’anno all’assunzione di circa 4.000 rider in tutta Italia”.
L’accordo, nello specifico, è stato sviluppato partendo dalle condizioni previste dal ccnl precedentemente indicato e adattato per riflettere le esigenze specifiche del mercato del food delivery, le quali sono diverse da quelle di operatori tradizionali.
Per esempio, tra gli elementi previsti dal contratto c’è l’applicazione di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità/paternità secondo quanto regolamentato dal ccnl. Il compenso orario “di norma non sarà inferiore a 9 euro sino alla maturazione di un’anzianità lavorativa della durata complessiva di due anni”. Infatti, a un salario orario di partenza di 8,50 euro si aggiunge il premio di risultato di 0,25 euro a consegna e l’accantonamento del tfr, oltre alle eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno. Sono inoltre previsti diversi regimi orari di part time (da 10, 20 o 30 ore), mentre i turni verranno pianificati mediante un’app dove il rider dà la sua disponibilità per la settimana successiva e Just Eat, considerando la preferenza, procede alla pianificazione della settimana lavorativa.
L’accordo rappresenta sicuramente un passo importante per il mondo dei rider in generale. Appena la scorsa settimana, e nello specifico il 26 marzo, è stato infatti organizzato il ‘No delivery day’ il cui motivo è “lo stralcio dell’accordo siglato da Assodelivery e Ugl e l’applicazione di un contratto collettivo nazionale che riconosca piene tutele e tutti i diritti della subordinazione”, come si legge sul portale della UilTuCs.