Grazie ai risultati 2021, Italian Wine Brands si conferma il primo gruppo italiano del vino non cooperativo. Nell’anno le vendite consolidate pro-forma sono state pari a 408,9 milioni di euro, in crescita del 100,1% sul 2020 (nel 2019 i ricavi erano di 87,6 milioni).
Un risultato reso possibile dal contributo dato dall’acquisizione finalizzata lo scorso luglio di Enoitalia, che nel 2021 ha realizzato un fatturato di 208,4 milioni.
Inoltre, come specificato in una nota, “la dinamica dei ricavi è caratterizzata sia dall’ulteriore rafforzamento del Gruppo sui mercati internazionali”, dove sono stati realizzati ricavi per circa 332,3 milioni (+102,55%), “sia da un maggiore presidio sul mercato domestico”, con ricavi per 75,7 milioni (+91,4 per cento).
A livello di canali, il wholesale è cresciuto del 150,3% a 299,4 milioni; il distance selling (vendita diretta ai privati), di contro, ha riportato una lieve flessione dell’1,35% a 82,7 milioni; e ora, grazie a Enoitalia, il gruppo è anche presente nell’horeca con ricavi per circa 26 milioni.
“Nel 2021 siamo diventati il primo gruppo vinicolo privato italiano per fatturato, obiettivo che avevamo promesso ai nostri investitori al momento della quotazione nel 2015″, spiega Alessandro Mutinelli, presidente e AD del gruppo. “Dopo l’acquisizione di Enoitalia in luglio, abbiamo annunciato lo sbarco diretto sul mercato nordamericano, con l’accordo per l’acquisizione della maggioranza di Enovation Brands“. Inoltre, “prosegue l’attività di scouting in ambito M&A, dove il nostro gruppo ha dimostrato la capacità di portare a termine operazioni di rilievo strategico a valori adeguati”. Dal punto di vista finanziario, “la dimensione raggiunta è propedeutica all’avvio dei lavori per il passaggio del titolo sul mercato principale”, sottolinea Mutinelli.
I risultati al 31 dicembre 2021 verranno approvati dal consiglio di amministrazione della società previsto per il prossimo 22 marzo 2022.