IllyCaffè presenta un progetto ambizioso, sostenuto da un fatturato nel 2022 a 568 milioni di euro, in aumento del 14% sul 2021, con una crescita in tutti i mercati e i canali.
“Abbiamo registrato un incremento dei ricavi del 14% a 568 milioni – racconta l’AD Cristina Scocchia a Repubblica – crescendo in tutte le geografie e in tutti i canali dove operiamo, dai nostri monomarca, ai bar e i ristoranti dove distribuiamo i nostri prodotti e perfino alla grande distribuzione”. Negli Usa, “che è un mercato strategico e il secondo per importanza dopo l’Italia”, il gruppo ha registrato un aumento dei ricavi del 27%, in Cina del 15%, in Europa tra il 18 e il 20% a seconda dei Paesi, “infine a livello domestico abbiamo consolidato la nostra quota di mercato crescendo dell’8 per cento”.
I risultati positivi si sono comunque scontrati con ostacoli relativi alla guerra e alla crisi sulle materie prime che hanno comportato 45 milioni di euro di costi in più rispetto al 2021. Nonostante queste sfide, IllyCaffè riuscita a crescere aggiustando i prezzi del 3% e “per mantenere una crescita sana e sostenibile, sia a livello di ricavi che di profitti, saremo costretti a ritoccare di nuovo i prezzi”, precisa l’AD.
Inoltre, nel dicembre 2022 “l’azienda ha approvato un piano quinquennale, stanziando 270 milioni di investimenti entro il 2026 nell’omnicanalità, nella produzione, nella distribuzione e così via”, aggiunge Scocchia. “Dopo un 2022 migliore delle attese, abbiamo deciso di investire 120 milioni sull’ampliamento della nostra fabbrica di caffè. Abbiamo valutato l’opportunità di diversificare la tostatura e la produzione altrove, ma abbiamo deciso che siamo orgogliosamente italiani e, vogliamo continuare a investire su Trieste e sulle sue persone, che sono quelle che hanno fatto grande Illycaffè nel mondo”.
Tra gli altri obiettivi di IllyCaffè si ricorda la volontà di quotare in Borsa l’azienda entro il 2026.