La divisione Wine & Spirits di Lvmh, gruppo del lusso che raccoglie brand quali Louis Vuitton, Dom Pérignon, Ruinart, chiude il 2022 mettendo a segno ricavi in crescita del 19% (+11% a livello organico) a quota 7 miliardi di euro.
Le categorie Champagne e Vino sono aumentate complessivamente del 24% sul 2021 grazie alle politiche di aumento dei prezzi, che hanno compensato gli effetti della crisi sanitaria in Cina; l’integrazione di Armand de Brignac; le ottime performance dei vini fermi, in particolare Château d’Esclans rosé; e l’acquisizione di Joseph Phelps in Napa Valley.
Nello specifico, i volumi di Champagne sono cresciuti del 6%, sospinti da una forte domanda – in Europa, Giappone e nei Paesi emergenti, a livello geografico, e nei locali dedicati alla movida e alla gastronomia, a livello di canale – che ha portato a una crescente pressione sulle forniture.
I ricavi di Cognac e Spirits sono invece aumentati del 14% sul 2021. La categoria, impattata dai limiti logistici riscontrati negli Usa a inizio anno e dalla situazione sanitaria in Cina, ha comunque visto Hennessy registrare un’ottima performance grazie alla strategia messa in atto per incrementarne il valore; ha riportato “forti” progressi per i whisky Glenmorangie e Ardbeg e “un’eccellente” performance della vodka Belvedere.
Gli utili da operazioni ricorrenti sono stati pari a 2,1 miliardi (+16 per cento).
Nel complesso, il gruppo Lvmh ha chiuso il 2022 con un fatturato di 79,2 miliardi di euro e utili da operazioni ricorrenti pari a 21,1 miliardi, entrambi in aumento del 23 per cento.
“La nostra performance nel 2022 – dichiara in una nota il Presidente e CEO di Lvmh Bernard Arnault – illustra l’eccezionale appeal delle nostre maison e la loro capacità di creare desiderio durante un anno caratterizzato da sfide economiche e geopolitiche. Il gruppo ha registrato ancora una volta una significativa crescita dei ricavi e degli utili. La nostra strategia di crescita, basata sulla natura complementare delle nostre attività, nonché sulla loro diversità geografica, incoraggia l’innovazione e la qualità delle nostre creazioni, l’eccellenza della loro distribuzione e aggiunge una dimensione culturale e storica grazie al patrimonio delle nostre Maison”.
“Ci avviciniamo al 2023 con fiducia – prosegue Arnault – ma rimaniamo vigili a causa delle attuali incertezze. Contiamo sulla desiderabilità delle nostre Maison e sull’agilità dei nostri team per rafforzare ulteriormente la nostra leadership nel mercato globale del lusso e sostenere il prestigio della Francia in tutto il mondo”.
Le azioni di Lvmh hanno raggiunto nuovi massimi questo mese, dando al gruppo di beni di lusso una capitalizzazione di mercato di 400 miliardi di euro per la prima volta.