Nella top 100 di Wine Spectator per i vini usciti nel 2019, svetta un’etichetta francese. Secondo la più influente testata statunitense del settore che lo scorso anno premiò Sassicaia 2015 – mentre questa volta l’annata 2016 del vino di punta di Tenuta San Guido non trova posto in classifica – il miglior vino del mondo è il St.-Julien 2016 di Château Léoville Barton (Bordeaux), che precede il Cabernet Sauvignon Mount Veeder 2015 di Mayacamas (Napa Valley, California). Al terzo posto compare il primo vino italiano, e anche questa volta è la Toscana a primeggiare tra le label italiane. Si tratta infatti del Chianti Classico 2016 di San Giusto a Rentennano, azienda da oltre un secolo di proprietà della famiglia Martini Di Cigala.
Pur non avendo confermato il risultato clamoroso dello scorso anno, nel quale oltre a centrare il miglior vino del mondo con Sassicaia 2015 l’Italia seppe anche piazzarsi al terzo posto con il Chianti Classico Riserva 2015 de La Volpaia, i produttori italiani hanno brillato all’interno della graduatoria stilata dalla “Bibbia” del settore. Sono ben 21 le etichette nazionali sulle cento complessive, e primeggia proprio il Chianti Classico con quattro vini in tutto: oltre al 2016 di San Giusto a Rentennano, compaiono il 2017 di Castellare di Castellina (17°), il Riserva 2015 di Tenuta di Bibbiano (19°) e il 2015 di Castello di Gabbiano (33° posto). Sfiora la top ten un Barbaresco, il Moccagatta Bric Balin 2015 che si piazza undicesimo. E poi tanta varietà tra Barolo, Gattinara, Barbera del Monferrato, Nobile di Montepulciano, Franciacorta, Verdicchio e Cirò, fino ad arrivare al Cerasuolo di Vittoria (Sicilia) a marchio Planeta come espressione più meridionale e al Pinot grigio di Terlano (Alto Adige) come quella più settentrionale. C’è più o meno tutta l’Italia in classifica, ma resta la Toscana la nostra principale portabandiera agli occhi dei critici americani.
Da Gaiole in Chianti, paese che ospita la Fattoria di San Giusto a Rentennano, arriva il primo commento al terzo posto in classifica per il Chianti Classico 2016 ed è quello del sindaco Michele Pescini. “È il giusto riconoscimento per un’azienda storica del territorio, che da sempre esprime altissima qualità. Una soddisfazione doppia, poichè ad essere premiato è un Chianti classico d’annata, che fra tutte le etichette, è quella più legata alle radici storiche della produzione di vino in queste zone”, ha commentato il primo cittadino del comune situato sull’alto corso del fiume Arbia nella parte più meridionale del Chianti Classico.