Il Prosecco bio di Pizzolato ha acquisito una leadership consolidata nei canali specializzati, come ad esempio all’interno della catena leader EcorNaturaSì, e ora accelera soprattutto a livello internazionale. La società trevigiana da 14 milioni di ricavi nel 2019 si appresta a chiudere l’anno in corso con un balzo del 25% grazie anche alla conquista di sette nuovi mercati esteri, portando così al 90% la propria quota export. Le nuove destinazioni raggiunte dalla società, produttrice di vini certificati biologici dal 1991, sono Israele, Ungheria, Islanda, Australia, Sud Corea, Romania, Mauritius.
La forte presenza estera ha sostenuto Pizzolato in un anno generalmente complicato nel mercato italiano. Nel frattempo, oltre ad accelerare in termini di vendite, la società ha spinto gli investimenti nella digitalizzazione, modernizzazione della vetrina on line, potenziamento dei canali social.
“Con la cancellazione delle fiere di settore a causa dell’emergenza sanitaria – ha affermato in una nota Sabrina Rodelli, export manager della cantina – ci siamo resi conto che non saremmo arrivati ai nostri clienti e abbiamo accorciato le distanze grazie ad una telecamera di ultima generazione, dando vita al nostro ProWein e Vinitaly digitale. L’investimento nella nostra vetrina on line e un’importante azione sui nostri canali social hanno fatto il resto”.
Si aggiunge poi il contributo dell’e-commerce, con un incremento del 120% delle vendite destinate alla clientela nazionale.
L’andamento di Pizzolato conferma infine il buon momento per i vini da agricoltura biologica. “Si è rivelato anche quest’anno un segmento di mercato in ascesa e ci abbiamo creduto fortemente, lavorando con impegno sul progetto dei vitigni resistenti Piwi ma anche su un packaging sostenibile e sull’utilizzo di energia pulita in cantina”, conclude Rodelli.