Il dazio del 25% imposto dall’amministrazione Trump sull’import di formaggi europei avrà conseguenze negative per le principali dop italiane, ma c’è chi reagisce e rilancia investendo per mantenere o aumentare il proprio business. È il caso del Parmigiano Reggiano, il cui consorzio di tutela ha siglato un accordo con la catena Whole Foods, acquisita da Amazon nel 2017 e specializzata in prodotti sani e naturali. L’intesa, peraltro, non si limita al mercato statunitense, poiché Whole Foods è presente anche in Canada e Gran Bretagna, per un totale di oltre 500 negozi.
L’accordo punta ad aumentare i volumi di vendita negli store, che si trovano in tre Paesi presenti nella top 5 dei maggiori importatori di Parmigiano Reggiano al mondo. In particolare, gli Stati Uniti (10.439 tonnellate) rappresentano il secondo mercato export dopo la Francia, il Regno Unito (6.940 tonnellate) è il quarto mercato di destinazione e il Canada (3.030 tonnellate) il quinto.
La catena americana si impegna a dare un’adeguata presentazione del prodotto all’interno dei supermercati per aiutare il consumatore a distinguere il Parmigiano Reggiano dai prodotti similari, ottenendo un effetto positivo per le vendite al cliente finale. Il tutto avverrà attraverso tre azioni. La prima consiste in due eventi all’anno per aumentare la visibilità e la partecipazione del pubblico alla cerimonia di apertura a mano della forma di Parmigiano Reggiano. Il secondo prevede uno scambio di informazioni e di dati di marketing raccolti tramite la rete e i social media. Il terzo è l’impegno, da parte di Whole Foods, a collocare materiali informativi sulla dop italiana in ogni supermercato. Il consorzio precisa che Whole Foods ha in programma quasi 50 nuovi punti vendita nel solo mercato statunitense.
“L’accordo con Whole Foods – afferma in una nota il presidente del consorzio, Nicola Bertinelli – non ha precedenti nella storia dei prodotti dop europei. Questa azione, in concerto con la lotta alla contraffazione e all’Italian sounding, ci consentirà di fare cultura di prodotto nei mercati che ci stanno più a cuore ed è il frutto di una strategia che vuole il Consorzio sempre più presente nei mercati internazionali”.