Per anni sorseggiato all’ombra del tequila, quasi fosse il parente povero e incompreso della famiglia dell’agave, nelle ultime stagioni il mezcal è uscito allo scoperto, conquistando sempre più consensi sui mercati di mezzo mondo. E il futuro confermerà un trend in decisiva crescita.
A stimolare la sete di questo distillato messicano, ottenuto da varie tipologie di pianta agave (e non solo dalla ‘blu’, come nel caso del tequila), hanno contribuito i grandi produttori di spirits, alla perenne ricerca delle migliori marche in circolazione, che hanno favorito diffusione e distribuzione della categoria su larga scala. Ma non solo. Un consistente apporto alle vendite e consumi giunge dai consumatori Millennials, indicati oggi tra i maggiori aficionados di questo spirit, così come da una generale tendenza a prediligere, da parte dei consumatori, superalcolici artigianali di fascia premium, a cui si aggiunge il ritorno in auge di cocktail a base di mezcal.
Un insieme di componenti che si traduce, dunque, in numeri positivi. Prendiamo i dati forniti dalla società di ricerca Globe News Wire, secondo i quali il distillato chiuderà il 2023 con oltre 10 milioni e mezzo di litri venduti a livello mondiale, per poi raggiungere nel 2028 volumi superiori ai 18 milioni di litri. Sulla stessa lunghezza d’onda la previsione fornita da Straits Research, società americana di analisi e studi di settore, secondo la quale la categoria, nel 2031, genererà un fatturato di 2,1 miliardi di dollari (circa 1,9 miliardi di euro), segnando in ogni singolo anno un Cagr del 22,6 per cento.
Si diceva del ruolo delle multinazionali assetate di questa acquavite messicana. È notizia dello scorso 11 settembre la definitiva scalata di Bacardi nel capitale di Illegal (si parla di una somma stanziata di circa 200 milioni di dollari, circa 190 milioni di euro), tra le marche di mezcal leader sul mercato Usa e di cui il colosso con sede nelle Bermuda aveva già acquisito nel 2017 una prima tranche di minoranza. Un’operazione che si aggiunge ad altre precedenti con protagonisti alcuni top player del beverage alcolico. Sempre nel 2017, la francese Pernod Ricard ha acquisito la maggioranza di Del Maguey Single Village Mezcal. Due anni più tardi, si è mossa Campari Group finalizzando l’acquisto di Montelobos, marchio super premium di mezcal creato da Ivan Saldaña, tra i massimi esperti al mondo in tema di agave. Nell’estate del 2021 è toccato a Diageo che si è assicurata il brand Mezcal Union attraverso il controllo della sua casa madre Casa Um, un consorzio di imprenditori messicani intenti a favorire una produzione sostenibile ed equa di mezcal. Da alcune settimane, invece, il gigante Beam Suntory ha avviato la distribuzione negli Stati Uniti del Mezcal Amarás. Nota di colore per chiudere: il gruppo americano Constellation Brands due anni fa ha comprato una quota di minoranza di Dos Hombres, mezcal che ha come proprietari Bryan Cranston e Aaron Paul, i due protagonisti (da cui il nome del prodotto) della fortunata serie tv Breaking Bad.
di Matteo Cioffi