La causa civile durata dieci anni per l’utilizzo del marchio vinicolo Fiorano si è chiusa con la decisione del Tribunale delle Imprese di Roma a favore dei principi Boncompagni Ludovisi, i quali lo avevano registrato a proprio nome. È stata così respinta l’istanza della controparte, Marchesi Antinori, che puntava ad accertare l’ipotesi di contraffazione del brand e rigettata la domanda di risarcimento del danno proposta dagli stessi Antinori.
“Il Tribunale – si legge in una nota di Boncompagni Ludovisi – ha riconosciuto alla produzione dei vini del Principe a marchio Fiorano, e nello specifico ai vini Fiorano Bianco e Fiorano Rosso, Fioranello Bianco e Fioranello Rosso, non solo la ‘continuità storica’ di un così pregiato vino ma anche la ‘notorietà’ internazionale stabilendo addirittura un principio che farà giurisprudenza”.
L’origine della contesa giudiziaria risale al 2005, quando scomparve il principe Alberico Boncompagni Ludovisi. Fu da allora che entrarono in conflitto due rami della stessa famiglia, quello di Antinori e l’altro che fa capo a Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, il quale rimase alla conduzione della Tenuta di Fiorano, situata a pochi chilometri dal centro di Roma, lungo la via Appia. E i cui vini furono serviti, tra le altre occasioni, a Palazzo Madama nel 1957 durante un incontro bilaterale tra Francia e Italia. Attraverso la presentazione di una serie di documenti, tra cui le fatture di vendita, il principe Boncompagni Ludovisi è riuscito a dimostrare la continuità dell’impiego storico del marchio.
“Tale collegamento – si legge nella sentenza n.12313 emessa il 15 settembre 2020 – di per sé assume rilevanza ai fini dell’accertamento della notorietà del marchio che può rivendicare una continuità ideale, per ragioni familiari e territoriali con la produzione storica; anche la menzione da parte di pubblicazioni specialistiche è rilevante per sé stessa quale attestazione della notorietà acquisita”. Con la decisione del Tribunale, sono dichiarati nulli tutti gli altri marchi in circolazione utilizzati dalla Marchesi Antinori ed è proibita la produzione e la commercializzazione di vini sotto tale nome.