La tradizionale assemblea generale di fine anno dei soci del Consorzio Franciacorta ha evidenziato i progressi compiuti nell’export del metodo classico bresciano. I dati, aggiornati a fine ottobre, indicano una crescita rispetto ai risultati del 2018 ed evidenziano come l’export sia salito fino a sfiorare il 15% del totale prodotto nella denominazione.
Il primo mercato estero del Franciacorta docg è il Giappone, con una quota di oltre il 18% delle esportazioni totali, davanti a Svizzera, Germania, Stati Uniti e Belgio. Gran parte dei principali Paesi destinatari dell’export presentano tassi di crescita positivi rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Se il focus principale del consorzio è legato ai cosiddetti mercati maturi, c’è comunque una forte attenzione verso quelli emergenti e in particolare verso la Cina, dove è stato avviato un progetto di esplorazione in collaborazione con il giornalista Jean Claude Viens. Il primo passaggio è stato l’identificazione di un lemma per comunicare ai potenziali consumatori cinesi la raffinatezza del prodotto, una volta constatata l’assenza di una traslitterazione corretta in ideogrammi della parola Franciacorta.
Un altro importante progetto è quello legato al rinnovo degli ambienti della sede consortile che, ormai quasi ultimati, saranno un punto di riferimento e un luogo di rappresentanza per tutto il territorio.
“Il programma di lavoro per il 2020 è intenso e stimolante”, ha affermato il presidente del consorzio, Silvano Brescianini. “Non esiste un grande vino senza un grande territorio e c’è ancora moltissimo da fare per la valorizzazione della Franciacorta e soprattutto per la riscoperta della sua memoria storica”.