Panini al sacco e polenta con funghi non andranno mai fuori moda, nella pausa pranzo durante una sciata, eppure anche in alta quota le cose stanno cambiando. Un segnale importante arriva dall’Altopiano di Asiago (Vicenza) e in particolare dalla ski area Le Melette a Gallio, dove lo chef Corrado Fasolato, stellato Michelin allo allo Spinechile Resort di Schio, è stato coinvolto in un progetto ambizioso: la gestione di due rifugi con ristorazione direttamente sulle piste da sci. E Fasolato, già protagonista al Met di Venezia e prima ancora al Ciasa Salares in Alta Badia, ha risposto con convinzione alla proposta della società proprietaria delle strutture, Le Melette, presieduta da un nome noto del food: il re del bio Andrea Rigoni, asiaghese doc.
L’apertura dei due rifugi con ristorazione fine dining è avvenuta questa settimana e l’inaugurazione ufficiale, confortata dalle nevicate scese in queste ore, è stata fissata per domani, sabato 14 dicembre. Fasolato ha affidato la baita alla base degli impianti alla figlia Veronica e a Paolo Visentin, mentre quella in quota sarà gestita dall’altro figlio Edoardo e da Angela Barcarolo. Sono entrambe aperte in orario di pranzo, mentre per cena la baita in quota chiude e quella a valle diventa ristorante gourmet. “Corrado è il guru, noi siamo una squadra molto giovane e io, con i miei 29 anni, sono considerato il vecchio del gruppo”, afferma Visentin, spiegando come la proposta in carta tenga conto non solo dei prodotti del territorio, ma anche di tutti i concetti possibili di eco sostenibilità, perché in alta quota l’acqua (nonostante la neve) diventa un bene prezioso e la corrente elettrica pure. I detersivi utilizzati per le stoviglie sono tutti biodegradabili. Rispetto per la montagna e attenzione per qualità e costi, con menù anche veloci per sfruttare tutto il tempo disponibile per la sciata.
Del resto, la svolta gourmet nei rifugi sta diventando un trend e il caso di Fasolato non è l’unico nella scena della cucina d’autore in alta quota. Norbert Niederkofler, per esempio, ha aperto la scorsa stagione l’Alpinn a Plan de Corones, sopra Brunico, in un piccolo paradiso dello sci, firmando il primo caso di diversificazione della sua attività rispetto al tre stelle Michelin St Hubertus del Rosa Alpina Hotel in Alta Badia; il secondo è stato annunciato pochi giorni fa e riguarda Aman Venice a Venezia. A Cortina D’Ampezzo, nelle piste delle Tofane, Graziano Prest del ristorante Tivoli ha aperto Chalet Tofane, dove all’offerta gourmet si accompagna uno spazio esterno dedicato a bollicine, cocktail e musica con il deejay proveniente da uno storico locale di cucina sofisticata nelle piste, il Club Moritzino di Piz la Villa. Sempre ai piedi delle Tofane, il re dell’Amarone Masi ha aperto il suo primo wine bar di montagna a Col Drusciè, dove tra poche settimane sarà ufficialmente inaugurato il nuovo impianto Freccia nel Cielo. Spostandosi a ovest dell’arco alpino e in particolare in Valle d’Aosta, va segnalata la nuova collaborazione (inaugurata il 6 dicembre) di Andrea Berton, che ha una stella a Milano in Porta Nuova e una stella sul Lario per ristorante Berton al Lago, con tutti gli outlet del Super G, il club sulle nevi di Courmayeur: a lui spettano la cura di caffetteria, area fast food e ristorante. E il numero di queste iniziative è destinato ad aumentare, perché il bacino d’utenza dello sci sta diventando sempre più esigente non solo in termini di qualità della preparazione delle piste, ma anche dei piatti serviti tra le vette alpine.