Il Crodino, la bevanda analcolica lanciata sul mercato per la prima volta nel 1965, lascia Crodo (nel Verbano-Cusio-Ossola), il paese d’origine a cui deve il nome, per essere prodotto totalmente a Novi Ligure (Alessandria). Come si legge su diverse fonti stampa, il gruppo Campari, a cui fa capo il marchio Crodino, e Royal Unibrew, società danese proprietaria dello stabilimento di Crodo, hanno infatti deciso di non rinnovare l’accordo di produzione in scadenza a fine 2023. Qui, infatti, seppur in piccole quantità, avviene ancora una piccola parte della produzione stimata tra il 20% e il 30 per cento.
È Jan Ankersen, vice presidente del compartimento Sud Europa di Royal Unibrew, a dare la notizia in occasione dell’evento aziendale Family and Friends organizzato da Terme di Crodo e Royal Unibrew e riportato da Ossolanews. Ankersen dichiara che non ci saranno licenziamenti, ma che, al contrario, arriveranno buone notizie in merito visto la positiva performance dei brand del gruppo danese. Infatti, “ci concentreremo sui nostri marchi principali, LemonSoda e OranSoda, che rappresentano da anni il core della produzione dello stabilimento”, ha commentato il vice presidente. “Negli ultimi due anni abbiamo raggiunto il record di produzione e per fare fronte a questa crescita stiamo costruendo una nuova linea di lattine con l’obiettivo di raddoppiare la nostra capacità a partire dal 2025”.
“Ci spiace che l’accordo con Campari non sia possibile”, si inserisce il sindaco di Crodo Ermanno Savoia. “Siamo comunque soddisfatti di sapere che il gruppo Royal Unibrew investirà sullo stabilimento, con positive ricadute anche sull’occupazione. Per quanto riguarda il Crodino, grazie anche alla festa istituita con delibera del consiglio comunale di Crodo, continueremo a valorizzare la storia di questa bevanda nata proprio in questa valle”.