La pandemia rende difficile se non impossibile organizzare viaggi ed eventi enogastronomici? Il Consorzio Vino Chianti ha trasformato questo ostacolo in una opportunità per un nuovo tipo di promozione che sfrutta le potenzialità del digitale. Per rafforzare il mercato russo, dove il distretto toscano organizzava (pre-emergenza Coronavirus) attività all’interno di fiere, degustazioni e tasting, il Consorzio ha scelto la via degli influencer, di diversa estrazione (dal food al lifestyle al design). Ne ha selezionati 10, seguiti da 1,3 milioni di persone in totale, ma con la capacità di raggiungere con post e stories 3 milioni di persone.
“È una scelta dettata dagli eventi – spiega a Pambianco Wine & Food il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – perché non è solo l’emergenza sanitaria ad aver introdotto profondi cambiamenti nel modo di comunicare e di rapportarsi con i consumatori, è un’evoluzione in corso da tempo, basti pensare all’importanza del web. Il Chianti rappresenta il vino italiano e deve essere all’altezza dei cambiamenti”.
Così il Consorzio ha deciso di destinare in modo “differente” i fondi stanziati per la strategia promozionale. In questo caso, spiegano dal Consorzio Vino Chianti, i “testimonial” sono stati selezionati attraverso strumenti di influencer marketing professionali e l’analisi di diversi elementi, soprattutto qualitativi, a partire dalle caratteristiche della fanbase: quindi con follower soprattutto russi e interessati, per passione o lavoro, al settore food, ma anche alla moda, lifestyle, design, cinema. Altro elemento fondamentale nelle selezione è il livello delle performance, quindi i migliori engagement rate.
Alle persone selezionate è stata inviata una box con i vini da degustare e materiale per creare contenuti social. Il Consorzio Vino Chianti ha scelto così di puntare su una forma di pubblicità più qualitativa, mediata da figure capaci di incentivare il dialogo e la relazione. “Una mediazione – spiega Busi – di maggiore impatto della pubblicità tradizionale, che riesce a ridurre la distanza tra brand e consumatore finale. Questo connettore, soprattutto in un mercato nuovo, aiuta e favorisce il posizionamento del brand. È importante anche per sedimentare la reputazione del Chianti sul web, creando quella base di informazioni on line poi disponibile a tutti”. Ancora è presto per dire se la nuova strategia comunicativa possa avere un seguito anche in altri mercati. “Abbiamo iniziato con la Russia – ha precisato il presidente del Consorzio Vino Chianti – se li riterremo validi sarà certamente l’inizio di un percorso”.
Per il Consorzio Vino Chianti il 2021 si prospetta un anno interessante anche dal punto di vista dei numeri. Il primo trimestre si è chiuso con vendite in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2020, “che per noi equivale a circa un milione di bottiglie di vino in più”, sottolinea Busi che aggiunge: “è frutto del trend positivo già emerso nel 2020. Noi ci aspettiamo ulteriore crescita anche in funzione del fatto che il trend è omogeneo a livello internazionale. Ricordiamo che per il Chianti l’estero rappresenta il 70% delle vendite. L’area dove abbiamo venduto di più è stata ovviamente quella della grande distribuzione e questo ci regala un ulteriore stimolo per vedere positivo”.