La fotografia registrata nel 2023 da Idealwine non si discosta troppo dal 2022, che aveva visto Borgogna al top, vini italiani in crescita e naturali sempre più ricercati. La piattaforma dedicata alle aste di vini online e prima casa d’aste in Francia lo scorso anno ha organizzato in tutto 48 vendite all’asta, di cui tre collezioni private (cantina di un unico collezionista, dal valore minimo di 250mila euro), per un totale di 222.224 bottiglie aggiudicate (+12%) e un valore complessivo di 33,8 milioni di euro, commissioni d’acquisto incluse.
Il “notevole” incremento dei prezzi osservato nel 2022 ha ceduto il passo a uno scenario più stabile nel 2023, con cifre più contenute: il prezzo medio, che nel 2022 ha sfiorato i 194 euro per bottiglia, è sceso a 152 euro nel 2023 (-22%).
La tenuta più scambiata all’asta è stata Domaine de la Romanée-Conti per un totale di 388 bottiglie (eq. 75cl), un valore complessivo di 1,5 milioni di euro e un prezzo medio per bottiglia di 3.911 euro (-15%). Si aggiudicano il lotto più costoso sei magnum di Petrus 1982, per un valore di 820 euro, mentre la bottiglia più cara è stata di Romanée-Conti 2015 (Domaine de la Romanée-Conti) venduta per circa 23mila euro.
Entrando nello specifico delle regioni rappresentate, Bordeaux, Borgogna e Valle del Rodano troneggiano sul podio (73% in termini di volume, 81% in termini di valore). La Borgogna rappresenta la prima regione in termini di valore e seconda per volume (rispettivamente 40,5% e 24,7% del totale aggiudicato), mentre Bordeaux scala le classifiche con le sue vecchie annate, passando dal 26,6% al 30,9 per cento. Tre quarti delle bottiglie in vendita all’asta appartengono ad annate precedenti al 2010. Mentre il Rodano registra un lieve calo (dall’11,6% al 9,9%), altre regioni come Alsazia, Provenza, Savoia e Corsica, crescono in valore, così come tanti vini non francesi.
Tra le regioni di produzione presenti all’asta spicca l’Italia, che scala la classifica arrivando al sesto posto delle “regioni” più ricercate (ottavo nel 2022). Nel complesso i fine wines italiani hanno rappresentato il 61% dei vini non francesi battuti all’asta, per un totale di 7.677 bottiglie vendute (+37,5%), e un aumento in termini di valori del 31,5 per cento. Il prezzo medio a bottiglia raggiunge infatti i 100 euro, in lieve flessione rispetto al 2022 (-4%), “ma non si tratta di un dato da leggere in maniera negativa, al contrario: la gamma dei vini, anche di diversa fascia di prezzo, è cresciuta notevolmente e non è più limitata alle sole grandi icone”, riporta il report.
I produttori italiani più celebri sono stati quelli del Piemonte, con il 43% del volume e il 48% del valore scambiato nel 2023, e della Toscana, rappresentando il 30% delle bottiglie aggiudicate in termini di valore e il 39% in termini di volume. Nella classifica delle tenute italiane più ricercate, dieci posizioni su 20 sono occupate da produttori piemontesi e nella top 20 dei vini più costosi battuti all’asta il Piemonte figura in ben 11 posizioni. La Toscana, d’altro canto, occupa la prima posizione nella classifica dei vini più costosi, grazie a una bottiglia di Sassicaia 1985, venduta per 2.170 euro.