Secondo l’agenzia di stampa Afp, il prezzo pagato da Jab Holdings per assicurarsi la proprietà di Pret a Manger si aggirerebbe attorno a 1,5 milioni di sterline. Se così fosse, il venditore Bridgepoint avrebbe ottenuto la proverbiale ‘simpatica plusvalenza’, considerando che la catena britannica di fast food era stata acquisita nel 2008 per 364 milioni di sterline. La transazione, comunicata la scorsa settimana, dovrebbe essere conclusa entro l’estate.
La holding che fa capo alla famiglia tedesca Reimann conferma con questa operazione la logica di focalizzazione nel business del food e della ristorazione che era stato alla base della cessione dei marchi fashion Jimmy Choo, Bally e Belstaff. Secondo quanto scrive il quotidiano La Stampa, l’acquisizione di Pret a Manger rappresenta da parte di Jab una mossa per crescere e competere contro Nestlè nel mercato del caffè, dove Jab opera con diversi marchi e dove recentemente Nestlè ha a sua volta concluso un patto di licenza con Starbucks.
Pret a Manger non serve soltanto caffè. La catena di ristorazione veloce è stata fondata a Londra nel 1986 ed è presente nel Regno Unito, negli Usa, a Hong Kong, in Cina e a Dubai per un totale di oltre 500 store, di cui 50 aperti solo nell’ultimo anno, e un fatturato di 879 milioni di sterline nell’ultimo esercizio fiscale.