Clai chiude il 2020 in positivo. Il giro d’affari della Cooperativa agricola lavoratori imolesi è infatti passato da 282 milioni di euro del 2019 a 290 milioni di euro, con un aumento del +3 per cento.
“Dopo due mesi di cali delle vendite, tra marzo e aprile, abbiamo ripreso a crescere e non ci siamo più fermati”, ha spiegato a Il Sole 24 Ore Pietro D’Angeli, direttore generale di Clai. “Il nostro segreto è aver puntato sempre sul fattore umano. Non abbiamo fatto ricorso a neppure un’ora di cassa integrazione. È proprio in momenti come questo che un’azienda deve dimostrare quanto tiene alle persone con cui collabora ogni giorno: dipendenti, consumatori, stakeholder a ogni livello”.
Anche nel 2020 l’azienda ha continuato il percorso di assunzioni. “Abbiamo puntato – prosegue il direttore generale – sull’inserimento di nuove competenze, giovani soprattutto. L’età media degli ingressi è 35 anni, ma tanti arrivano direttamente dall’università e vengono assunti dopo un periodo di inserimento in azienda: sono già otto solo quest’anno”. A maggio del 2018 Clai aveva 490 dipendenti, nel 2020 si sale a 521, fino ai 542 degli ultimi giorni.
Inoltre, l’azienda di salumi investirà 20 milioni nel prossimo triennio per continuare sulla strada della crescita.