Con 16 store distribuiti sul territorio nazionale e ben 1500 etichette in vendita, Signorvino è oggi in grado di offrire una visione d’insieme dei trend di consumo del vino italiano. A tal fine è stato realizzato l’Osservatorio Signorvino, i cui risultati sui primi tre mesi 2019 offrono spunti interessanti. A cominciare dal predominio di cinque regioni che, messe assieme, valgono l’85% delle vendite del gruppo di eno-ristorazione creato da Sandro Veronesi, presidente del gruppo Calzedonia. Le regioni in questione sono Veneto (35%), Toscana (15%), Piemonte (13%), Lombardia (12%) e Trentino Alto Adige (10%). Per i primi mesi del 2019, sono le bollicine ad aver registrato la maggiore crescita avanzando un trend del 6% sul valore assoluto, poi i vini bianchi e rossi (+3%), rosati (+2%) mentre i vini dolci hanno registrato una leggera flessione.
Tra le bollicine si conferma il dominio del Prosecco, con il 37% delle vendite totali, ma è significativa la crescita dei metodi classici a cominciare dall’Alta Langa, denominazione piemontese, che ha messo a segno un incremento del 43 percento. Altrettanto significativo è il balzo delle bolle rosse di Lambrusco (+31%), con un trend marcatamente legato all’aperitivo.
Tra i vini fermi invece stanno crescendo le regioni centrali nei bianchi (Lazio, Marche e Umbria) con una media del +21%, mentre Puglia ed Emilia Romagna stanno rafforzando le loro posizioni nei vini rossi, in una graduatoria comunque guidata dai big del Veneto e della Toscana. Nello specifico, tra le denominazioni del bianco spicca il +34% del Lugana il +23% del Vermentino ligure e il +14% di quello sardo, ma anche il +19% del Verdicchio di Jesi e il +24% dell’Etna bianco. Tra quelle del rosso viene evidenziato il +39% del Pinot nero del Trentino Alto Adige, il +24% del Brunello di Montalcino e, scendendo in Sicilia, il +18% del Cerasuolo di Vittoria e il +13% dell’Etna rosso.