Il vigneto cambia aspetto. Eliminata la chimica, con il passaggio da convenzionale a biologico e poi a biodinamico, le imprese più sensibili all’aspetto ambientale si trovano a gestire proprietà nelle quali cresce l’erba e allora c’è necessità di intervenire per “fare ordine”. Nel caso di Alois Lageder, questo compito spetta ai buoi. L’azienda altoatesina ha infatti aperto le sue proprietà ai bovini del caseificio biologico Englhorn, azienda della val Venosta con cui collabora da diversi anni per le forniture di latticini utilizzati anche nel suo ristorante-vineria Paradeis.
Alois Clemens Lageder definisce questo progetto “fuori dagli schemi”. È il ritorno alla transumanza, tradizionale spostamento dai pascoli in alta quota al fondovalle per la stagione invernale. I capi continuano ad essere allevati all’aperto, arrivando a un’età media superiore rispetto a quella degli allevamenti intensivi, e danno vita al terreno attraverso concime naturale.
“Con Englhorn – racconta Lageder a Pambianco Wine&Food – abbiamo incrociato esigenze reciproche. Loro avevano bisogno di trovare un pascolo per i capi durante l’inverno, noi dovevamo ottenere un terreno più fertile. Così, da ottobre ad aprile, i loro capi bovini pascolano tra i nostri vigneti”. E sempre vicino alle vigne, l’azienda specializzata in produzione biodinamica ha sviluppato orti per coltivare verdure da utilizzare poi all’interno di Paradeis, che ha tagliato ormai il traguardo dei dieci anni di attività. Il progetto, denominato Grandorto, fornisce infatti una parte delle materie prime vegetali utilizzate in cucina dallo chef Alessandro Miragoli.
L’azienda non comunica dati di bilancio, ma secondo quanto risulta a Pambianco Wine&Food – che dedicherà ai protagonisti dell’Alto Adige uno speciale sul primo numero del 2020 – compare nella top10 delle aziende vitivinicole per fatturato. Dopo un 2018 condizionato dalla scarsità di raccolta legata all’annata 2017, Alois Lageder si appresta a chiudere un anno decisamente positivo. La famiglia Lageder è sempre molto attenta ad eventuali opportunità che si possono aprire in fatto di acquisizioni di terreni, ma in Alto Adige l’offerta è praticamente nulla e quel che viene messo sul mercato raggiunge quotazioni tra le più alte d’Italia. “In futuro – afferma Alois Clemens, esponente di sesta generazione della famiglia Lageder – potremmo salire di quota, piantando vigneti in zone prima troppo fredde e ora, con il cambiamento climatico in atto, diventate idonee per la messa a vigneto”.
Intanto Lageder ha avviato la macchina organizzativa per Summa, manifestazione che ormai tradizionalmente si svolte a Magrè, sede dell’azienda in provincia di Bolzano, alla vigilia di Vinitaly. Si terrà quindi dal 18 al 19 aprile. “Come espositori siamo già al tutto esaurito, ne abbiamo 111 e non possiamo andare oltre”, conclude Lageder.