Sommando hotellerie e food, il lusso vale quasi 300 miliardi di euro. A sostenerlo sono due ricerche promosse da Bit, Borsa internazionale del turismo, manifestazione che si terrà a Milano (Fieramilanocity) dal 2 al 4 aprile, e condotte da Magda Antonioli Corigliano, direttore del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi.
In particolare, 183 miliardi provengono dall’hôtellerie e 112 miliardi dal food & beverage, entrambi in crescita del 4% nel corso dell’ultimo anno, mentre il segmento crocieristico di lusso si ferma a 2 miliardi di euro.
Nel quinquennio 2011/2015, sostiene la ricerca, il segmento del turismo di lusso è cresciuto a livello mondiale al ritmo del +4,5% annuo e oggi, per ogni 8 euro spesi in viaggi, uno si riferisce al luxury. Europa e nord America rappresentano il 64% del bacino d’origine per i viaggi di lusso, ma è l’Asia Pacific a imporsi nelle previsioni di crescita da qui al 2025, con un necessario adattamento da parte della travel industry per far fronte alle esigenze di questi nuovi turisti d’élite.
Se la componente esperienziale risulta sempre centrale, la ricerca rileva in particolare che le principali attività praticate dai viaggiatori di lusso sono le cene gourmand (94% occasionalmente e 76% regolarmente), i tour di visita (91% e 62%) e l’apprendimento di nuove conoscenze (90% e 53%). Seguono cultura, natura e intrattenimento.