La presentazione di Riserva Tre Botti per Vecchia Romagna, la crescita di Select nella veste “storica” del 1920 per l’autentico spritz veneziano, il successo di Amaro Montenegro nella mixology. Per i brand del gruppo Montenegro, il 2019 è stato un anno caratterizzato da tante situazioni importanti e i risultati, come anticipa a Pambianco Wine&Food l’amministratore delegato Marco Ferrari, sono positivi: la crescita, a poco più di un mese dalla chiusura dei conti – ma di mezzo c’è un mese determinante per la regalistica come quello di dicembre – si avvicina alla doppia cifra. L’autunno è stato caratterizzato poi dalla presentazione della nuova riserva a marchio Vecchia Romagna – un blend dei più nobili distillati di vino invecchiati fino a 10 e 15 anni e fatti riposare in tre botti differenti – pensata per valorizzare la gamma riserve destinata non solo al consumo da meditazione, ma anche per la mixology. E proprio al mondo dei bartender sono state rivolte le attenzioni con il marchio Amaro Montenegro, che ha coinvolto 2.700 professionisti svolgendo 150 masterclass durante la competizione internazionale The Vero Bartender, la cui finale è stata celebrata martedì 19 novembre a Milano con l’incoronazione dello svedese Marcus Fredriksson nominato miglior mixologist a livello internazionale.
“Il 2019 – racconta Ferrari – si è rivelato un anno di consolidamento della crescita internazionale gà osservata nel 2018, esercizio in cui avevamo visto una vera e propria impennata al di fuori dell’Italia. In tutti i principali mercati esteri abbiamo messo a segno una crescita a doppia cifra. Il principale driver sono gli Stati Uniti, dove da aprile abbiamo avviato la distribuzione con E&J Gallo raccogliendo così gli investimenti effettuati in passato. Anche la Germania, seconda destinazione dell’export, ha mostrato forti progressi e anche lì abbiamo cambiato distributore. La crescita estera è trasversale e premia anche i mercati più maturi per noi, dalla Svizzera ai Balcani. In Italia gli spirits stanno performando bene, con un 7% in più per il brand Montenegro, mentre la divisione alimentare del gruppo (comprendente marchi quali Bonomelli, Cuore, Thé Infré, Cannamela, Pizza Catarì e Polenta Valsugana, ndr) sconta le dinamiche riflessive generali del settore”.
La crescita attuale rispetto al 2018, archiviato dal gruppo Montenegro attorno ai 260 milioni di ricavi, è pari all’8 percento. Gli spirits incidono per quasi il 60 percento. L’andamento più brillante tra i brand alcolici è quello di Select, che però partiva da una base abbastanza contenuta. Sta andando particolarmente bene l’Amaro Montenegro, già forte di un valore di partenza importante. “Negli Usa – ricorda Ferrari – è stato definito in un articolo come ‘bartender’s best friend’. E anche in Italia, Amaro Montenegro si sta affermando sempre più nella miscelazione. È il segno che la nostra strategia di spostare il consumo del prodotto da digestivo a cocktail sta funzionando”.
Guardando al 2020, Ferrari anticipa alcuni nuovi investimenti. “Veniamo da cinque anni intensi a livello industriale, durante i quali abbiamo riorganizzato quasi tutte le linee produttive negli amari, nelle tisane e negli infusi. Ora stiamo rivedendo la linea di Filtrofiore Bonomelli con un challenge non indifferente dal punto di vista ingegneristico, per migliorare ancora la qualità del prodotto. Un focus particolare riguarda la digitalizzazione del gruppo. Inoltre, dal punto di vista degli investimenti commerciali, punteremo molto sugli Stati Uniti e naturalmente sulle persone, che sono l’ingrediente principale del nostro successo. Infine, barra dritta sulla mixology”.