Il consorzio di tutela del Grana Padano dop sceglie Fico Eataly World come finestra sul mondo e lo fa nella maniera più coinvolgente, aprendo un micro caseificio all’interno del parco tematico dedicato al food italiano. La produzione avverrà in diretta e permetterà ai visitatori della struttura bolognese di apprendere alcuni dei segreti del primo formaggio italiano in termini quantitativi. Una scelta, quella legata alla presenza in Fico, che il presidente Cesare Baldrighi rimarca come un “passaggio cruciale per insegnare, spiegare e diffondere i nostri prodotti”.
Perché proprio Fico?
Perché è un’iniziativa estremamente importante per tutto il comparto agroalimentare made in Italy, in quanto luogo dedicato all’educazione alimentare. Attraverso questa Fabbrica Italiana Contadina abbiamo deciso, coerentemente con l’identità del luogo, di produrre due forme al giorno, dimostrando come avviene la trasformazione del latte in Grana Padano. Da qui inizia quel processo di conoscenza ed educazione dei consumatori che ci offrirà ottime chances per potenziare la conoscenza sul prodotto e sulle sue proprietà, in Italia e soprattutto all’estero.
Che numeri ha oggi il Grana Padano dop?
Il 25% del latte annualmente prodotto in Italia viene trasformato in Grana Padano dop, per un totale di 4,8 milioni di forme e con una quota export del 35 percento. Il fatturato 2016 è di 1,5 miliardi di euro alla produzione. L’attività coinvolge circa cinquemila allevatori e 130 caseifici.
Come sta andando il 2017?
Si tratta di un anno decisamente buono per il settore lattiero-caseario e quindi anche per il formaggio. Veniamo però da un 2016 difficilissimo nel mondo del latte, per effetto delle dinamiche che purtroppo caratterizzano gli andamenti mercantili con oscillazioni fortissime in periodi di tempo molto stretti. Questo aspetto rende problematica la gestione del nostro comparto e obbliga sostanzialmente gli operatori a dover assumere decisioni rapide a fronte di un prodotto che, ricordo, deve attendere da 12 a 24 mesi prima di essere messo in vendita. Conciliare questi aspetti schizofrenici è l’attività più complessa e più difficile da portare avanti.