“Nel 2019 prevediamo di esportare circa il 42% della produzione marchiata”, afferma il direttore del Consorzio di Tutela del Grana Padano dop, Stefano Berni. “Sono numeri che fanno del Grana Padano un vero e proprio porta bandiera del gusto made in Italy nel mondo”. Nel 2018, il primo formaggio italiano a denominazione protetta ha visto un ulteriore aumento della produzione, con oltre 4,9 milioni di forme prodotte, e nei primi sette mesi dell’anno in corso ne sono state già lavorate più di 3,2 milioni. Dal 2002, la produzione è aumentata del 35% con una crescita media annua superiore al 2 percento.
“La produzione annua nel 2002 – ha precisato il direttore del consorzio – ammontava a 1.439.689 quintali. Oggi prospettiamo di chiudere il 2019 con una produzione di 1.950.000 quintali, pari a 700.000 tonnellate di latte lavorato. Inoltre, in questi diciassette anni, i quintali di Grana Padano esportati sono passati dai 279.678 del 2002 ai 767.241 stimati per il 2019, un incremento di ben 487.562 quintali, vale a dire una crescita annua del 10,25%.
Quanto all’export, negli ultimi diciassette anni sono progressivamente prodotte 1,36 milioni di forme in più di queste il 95,6% è stato indirizzato fuori dall’Italia.