Il 2017 è stato un anno d’oro per le principali denominazioni italiane di formaggi. Dopo il record del Parmigiano Reggiano, anche il Grana Padano dop ha comunicato i dati che certificano il massimo storico a livello produttivo, con quasi 5 milioni di forme (+2,4%) di cui 1,8 milioni hanno preso la via dell’export.
“Sono risultati che ci gratificano – ha commentato durante l’assemblea generale il presidente del consorzio di tutela, Nicola Cesare Baldrighi – confermando Grana Padano il prodotto dop più consumato al mondo. E se ci lasciamo alle spalle un ottimo 2017, ancora più lusinghieri sono i dati del primo trimestre 2018, che è andato ben oltre le aspettative con un incremento nei consumi retail nazionali ed esteri di circa 180 mila forme, il 16% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un successo, questo, che ha agito da stimolo sulle quotazioni all’ingrosso favorendone la ripresa”.
A livello geografico, la Germania si conferma la principale destinazione del Grana Padano dop con 455.878 forme esportate, seguita dalla Francia (207.276 forme) e dal Nord America con 194.333 forme inviate tra Stati Uniti (145.177) e Canada. L’export è cresciuto del 2,1 percento.
Quasi il 70% della produzione di Grana Padano dipende dalle province di Mantova (29,8%), Brescia (22,5%) e Cremona (17,2%). Il Veneto contribuisce per poco meno del 15%, l’Emilia Romagna per circa l’11,5% e il Trentino per meno del 3 percento.