Tesco, il primo operatore britannico nella Gdo con vendite per 69,6 miliardi di sterline e negozi sparsi tra Europa e Asia, riduce da 900 a 600 le etichette di vini in vendita nei propri supermarket. “Il nostro wine team sta cercando di rinfrescare l’offerta per ridurre i doppioni e semplificarne la gamma alla clientela”, ha commentato un portavoce del gruppo con sede nell’Hertfordshire. Ad avviare la selezione, secondo fonti giornalistiche inglesi, sarebbe stato il nuovo responsabile acquisti James Davis, entrato in attività agli inizi di maggio, per rimediare a una serie di risultati negativi ottenuti proprio nel comparto dei vini. Secondo l’istituto di ricerche Kantar, le vendite sarebbero diminuite del 3,3% nei 12 mesi compresi tra aprile 2013 e marzo 2014, per un totale di 1,3 miliardi di sterline. Tutt’altro clima in Germania, dove i due leader nell’ambito del discount, Aldi e Lidl, hanno ottenuto sul mercato inglese rispettivamente un incremento del 18,7% a 377 milioni di euro e del 25% circa a 284,5 milioni di euro. La lezione della concorrenza si baserebbe sulla riduzione delle scorte, sulla massimizzazione dell’efficienza e sulle politiche aggressive di prezzo. Le catene discount nel Regno Unito avrebbero, secondo le fonti citate, ottenuto più vendite per un centinaio di milioni di sterline sottraendoli alla distribuzione consolidata. La risposta non si è fatta attendere. Il gruppo Asda ha annunciato una riduzione dell’8% dell’etichette esposte e manovre simili sono ipotizzabili per Morrisons e Sainsbury’s. Potrebbe essere un segnale di inversione di tendenza all’interno della Gdo, che negli ultimi anni aveva inserito vini di prestigio, salvo poi doverli vendere applicando forti sconti.