Il mondo del caffè chiede sempre più alta formazione e le aziende si adeguano. È il caso di Goppion, realtà trevigiana da 12 milioni di ricavi nel 2018, che ha inaugurato nei giorni scorsi la scuola del caffè dentro la sua torrefazione. La ristrutturazione all’interno della sede di Preganziol (Treviso) è stata seguita dall’architetto Alessandro Milanese, che ha ampliato la sala preesistente di 80 mq, creando uno spazio suddiviso in due ambienti in grado di accogliere oltre 30 corsisti.
Il primo ambiente sarà dedicato alle lezioni teoriche e alle dimostrazioni degli insegnanti, che da dietro il bancone racconteranno i segreti del caffè, mentre il secondo è pensato per le dimostrazioni pratiche dedicate ai baristi, dove si trovano le macchine per l’espresso di diverse aziende italiane. La sala è direttamente collegata all’area di tostatura dell’azienda, per garantire a insegnanti e corsisti una materia prima appena lavorata e della migliore qualità. Lo spazio ospita anche il banco dedicato all’analisi sensoriale e all’assaggio delle miscele, disegnato appositamente da Gianni Birello, direttore dello stabilimento.
I trainer che si alterneranno nella nuova Scuola di caffè saranno Denis Dzekulic, insegnante certificato SCA – Speciality Coffee Association, che da anni si occupa di formazione per Goppion Caffè sia in Italia che all’estero, Chiara Bergonzi, latte art specialist e docente ufficiale della SCA italiana e Franco Schillani, uno dei maggiori esperti di caffè in Italia.
Goppion occupa 35 dipendenti e lo scorso anno ha lavorato 1,2 milioni di kg di caffè. L’80% delle vendite è sviluppato dal mercato Italia, dove l’azienda opera per il 60% nel canale horeca e per il restante 40% nella grande distribuzione organizzata. L’export è in rapida ascesa e ha permesso alla torrefazione veneta di vendere le proprie miscele in tutta Europa, con l’ingresso anche nei mercati di Dubai, Taiwan e Singapore.
“Da sempre pensiamo sia fondamentale fare formazione, ma soprattutto farla bene, incontrando i baristi: dare loro l’opportunità di miglioramento fa parte delle nostre responsabilità di torrefattori. In questo modo il consumatore potrà avere il piacere di bere finalmente un caffè fatto bene e potrà trovare nel barista un punto di riferimento”, ha commentato in una nota Paola Goppion, responsabile marketing della società.