È una delle più giovani denominazioni della Toscana, essendo stata riconosciuta soltanto nel 1998, ma il Montecucco ha già una solida base di export per le sue circa 1,5 milioni di bottiglie, principalmente destinate al mercato statunitense, e ora intende rafforzare proprio l’Italia con azioni di marketing ed eventi mirati. In particolare, il consorzio di tutela con sede in Maremma ha in fase di studio un momento da organizzare in autunno a Milano.
“Ci sembra paradossale – spiegano dal consorzio – che soltanto il 20% dei nostri vini sia destinato alla vendita entro i confini italiani. Dobbiamo perciò sensibilizzare il pubblico verso il prodotto di ‘un’altra Toscana’, un vino necessariamente di nicchia viste le quantità prodotte, per quanto i numeri siano destinati a crescere. Il potenziale produttivo del Montecucco, se tutti i vigneti fossero dedicati alla Doc e alla nuova Docg, sfiorerebbe infatti 5,5 milioni di bottiglie”.
Il prossimo 8 maggio, intanto, il consorzio volerà a New York per un evento rivolto esclusivamente alla stampa di settore, dove saranno presentati dieci vini di altrettante aziende.
“Il Montecucco – dichiara in una nota Claudio Carmelo Tipa, presidente del consorzio con sede a Cinigiano (Grosset0) – si presenta come realtà toscana che, anno dopo anno, acquisisce forza, affermazione, e soprattutto grande consapevolezza di poter guadagnare fiducia e terreno nel mercato italiano ed estero”.