Gruppo Italiano Vini lancia le proprie etichette d’eccellenza riunendole in un progetto, denominato I Nobel, il cui debutto ufficiale per l’Italia è avvenuto ieri, mercoledì 14 ottobre, con un evento organizzato all’hotel Westin Palace di Milano. Nell’agenda del primo player nazionale di settore, il cui fatturato 2014 è stato pari a 348 milioni di euro (che salgono a 536 considerando la controllante Cantine Riunite & Civ), ci sono investimenti e anche un’acquisizione. «Stiamo guardando in particolare una zona, piccola in termini di superficie, nel nord Italia. E non dico altro…» racconta il direttore generale di Giv, Roberta Corrà, che anticipa alcuni dati sull’andamento del 2015. «Siamo soddisfatti. A oggi il risultato è in crescita rispetto al 2014 ed è maturato nonostante il crollo del mercato russo, dove siamo a -30% e alla seconda flessione consecutiva, le difficoltà registrate in Brasile e il clima tutt’altro che favorevole per i consumi in Europa dell’Est. Abbiamo però compensato queste situazioni complicate con la crescita negli Usa, in Canada e anche in Italia, dove a inizio anno pensavamo di confermare il dato del ’14, invece sta andando meglio». Un contributo importante, in tal senso, è arrivato dai nuovi progetti in ambito Prosecco, dove Giv opera con l’azienda Santi nella Docg Conegliano Valdobbiadene (distribuito nel canale horeca) e con Bolla nella Doc (per la Gdo); in evidenza anche alcune tipologie di rossi strutturati e ottenuti con la tecnica del “governo”, tipo Ripasso, molto apprezzata in nord Europa. L’Italia, che lo scorso anno ha assicurato un giro d’affari di 88 milioni di euro, si conferma primo mercato di destinazione, davanti a Stati Uniti, Canada e Germania. Quanto a I Nobel, il progetto consiste nella selezione delle 12 “punte di diamante” del gruppo, ovvero quei vini che hanno ottenuto premi e riconoscimenti dalle guide (tre bicchieri, cinque grappoli, oltre i 90 punti attribuiti da alcune guide internazionali) e sui quali Giv ha deciso di scrivere delle storie, affinché emergessero i valori del territorio e il lavoro dell’uomo per arrivare a quel risultato. «Storie di vita e storie di vite. A ogni etichetta corrisponde un aforisma, citazione di un premio Nobel italiano. È un bel progetto di comunicazione, dalla finalità enologica, a cui seguirà un tour dalla Valtellina alla Sicilia, in location prestigiose e con il coinvolgimento di chef emergenti, che costituirà un percorso sinergico rispetto al mondo della ristorazione” sottolinea Corrà. Il progetto però punta anche all’estero e si avvale di un corporate team focalizzato sul canale horeca e sui prodotti cru che opera, per ora, su Francia, Inghilterra, Repubblica Ceca e Germania.