Nasce la partnership tra Giovanni Cova & C. e l’Accademia della Crusca per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e a distanza di oltre 400 dalla realizzazione del primo Vocabolario degli Accademici della Crusca. Per affiancare il gusto dei panettoni e pandori della Giovanni Cova & C., la Crusca ha ideato il Vocabolario del Gusto che presenta al suo interno una selezione di parole della lingua italiana di aureo periodo, con gli esempi tratti dagli scrittori della tradizione linguistica classica. Il Vocabolario del gusto impreziosirà i panettoni e il pandoro destinati alla celebrazione del sommo Poeta.
“Vogliamo continuare a garantire l’unicità dei nostri prodotti e caratterizzarli oltre che in bontà, con iniziative di valorizzazione artistica e culturale”, ha dichiarato in una nota Andrea Muzzi, AD di Giovanni Cova & C. “Celebrare Dante è un’occasione senza pari non solo perché le sue opere sono conosciute e studiate nel mondo, ma anche perché è grazie alla lingua italiana che ci siamo uniti come italiani ancor prima di avere una nazione politicamente definita”. E ancora, “il panettone è un simbolo italiano, anche se è nato in Lombardia. La lingua italiana è nazionale, anche se è nata a Firenze. Le regioni hanno dato all’Italia contributi meravigliosi”.
“L’Accademia della Crusca ha aderito con grande piacere alla proposta della Giovanni Cova & C. per un’iniziativa comune nell’anno dantesco: il connubio tra cultura e cibo non è una novità, anzi ormai incontra grande consenso”, ha commentato il presidente dell’Accademia Prof. Claudio Marazzini. “Il cibo è esso stesso cultura e si lega alla lingua, perché è ben noto l’insostituibile valore della narrazione dei prodotti: senza la parola, viene meno gran parte del fascino del prodotto, si perde la descrizione degli ingredienti, non si apprezza a dovere l’arte della fabbricazione. Solo la parola, dunque, rende palese la perizia artigianale che affonda le sue radici in un passato ricco di esperienze. Solo la parola aiuta a cogliere appieno il significato delle raffinate tradizioni italiane, prezioso patrimonio della nostra civiltà”.