Una nuova denominazione sociale, la trasformazione in spa e la previsione di raggiungere i 90 milioni di fatturato nel 2023. Si apre così il nuovo anno di Gioia Group spa, prima conosciuta come Gesa Group srl, holding partecipata dalla famiglia Ferrieri e dal fondo Mir Capital che ha in portfolio i brand Cioccolatitaliani, Bun Burgers e Fra’ Diavolo.
Il cambio di denominazione sociale e la trasformazione in spa si inseriscono nel percorso di crescita del gruppo che, in questi anni, è passato dall’essere un’azienda familiare a una realtà strutturata e partecipata da investitori istituzionali. “La volontà – racconta a Pambianco Wine&Food il CEO Vincenzo Ferrieri – è iniziare un nuovo percorso che ci porti ad agire più a livello di gruppo che di singoli brand. Questi continueranno comunque a mantenere la propria indipendenza, ognuno con un team dedicato”. E infatti, “l’obiettivo per il 2023 è integrare al meglio Fra’ Diavolo e Bun, e per questo motivo non abbiamo in mente nuove acquisizioni per il momento”.
Nel 2022 il fatturato del gruppo si è attestato a quota 70 milioni di euro con un ebitda al 9%, in incremento sui 32 milioni del 2021, anno in cui la catena aveva realizzato un ebitda pari al 4 per cento. Una crescita sospinta anche dalle nuove aperture che sono state pari a 10 per Fra’ Diavolo, che è così arrivato a quota 18; otto per Bun Burgers, che ha raggiunto i 16 locali; e quattro per Cioccolatitaliani, di cui una in Montenegro, arrivato a 52 ristoranti in totale. Quest’ultimo brand genera circa il 40% del fatturato del gruppo, mentre le altre due insegne si dividono in maniera abbastanza equivalente il restante 60 per cento.
Così come l’anno appena concluso, anche il 2023 vedrà l’espansione di Gioia che punta a realizzare un giro d’affari di 90 milioni di euro. Il gruppo prevede di aprire 35 nuovi ristoranti, di cui il 90% in Italia. Fra’ Diavolo e Bun Burgers inaugureranno rispettivamente circa 10 e 15 ristoranti, soprattutto nei centri città dove la delivery rappresenta un canale di forte sbocco per il business di entrambe le catene, rappresentando il 40% per Bun e circa il 20% per la pizza di Fra’ Diavolo. Cioccolatitaliani, per il quale la delivery genera circa il 5% dei ricavi, prevede invece di aprire 10 ristoranti, di cui cinque diretti e cinque in franchising e, di questi, tre saranno all’estero tra Arabia Saudita e molto probabilmente Albania.