Cambio al vertice di Genagricola. La recente nomina di Philippe Donnet a CEO del gruppo assicurativo del Leone ne ha comportato le dimissioni dalla presidenza della holding agroalimentare. Al suo posto è stato chiamato Giancarlo Fancel, CFO di Generali Italia e consigliere di amministrazione in Banca Generali e in altre società del gruppo in Italia.
Fancel, nato a Portogruaro (Venezia) nel 1961, laureato in Economia e Commercio a Trieste, è approdato in Generali nel 1999, dopo un’esperienza decennale da revisore contabile in Reconta Ernst & Young. La sua carriera nel gruppo triestino è iniziata con il ruolo di responsabile della revisione interna, per poi diventare responsabile del controllo di gestione di gruppo, CFO di Banca Generali e infine condirettore generale dell’istituto. Dal 2015 era inoltre componente del consiglio di amministrazione di Genagricola.
“È un piacere – ha commentato Fancel in una nota ufficiale della società – poter partecipare attivamente al processo di trasformazione di Genagricola, avviato da poco più di un anno, e che sta già mostrando i primi frutti. La strada che ci porterà a soddisfare le nostre ambizioni è ancora lunga, ma in Genagricola ho trovato un team motivato e di grande competenza, che nei prossimi anni saprà dare un importante contributo all’agricoltura italiana”.
L’ultima operazione condotta dalla società amministrata da Alessandro Marchionne è stata l’acquisizione, comunicata a fine 2015, di 35 ettari in Valpolicella, che diventeranno la base produttiva dell’Amarone e di altri grandi vini del territorio veronese. Successivamente, Genagricola ha messo ordine alla propria distribuzione negli Usa affidando tutti i vini alla controllata Montcalm Wines, con l’obiettivo di sviluppare le potenzialità individuate nei vini a marchio Torre Rosazza, il cui Pinot grigio è stato l’unico bianco italiano a comparire nella top 100 del 2015 di Wine Spectator. Genagricola controlla un polo vitivinicolo formato da otto tenute per 800 ettari di terreno vitato, ma conta complessivamente 25 aziende agricole e 14 mila ettari coltivati a frutta, colture erbacee e sementi, oltre all’allevamento zootecnico, alla forestazione e alla produzione di energia da biomasse.