Il 2017 per Gancia sarà l’anno del ritorno all’utile. L’azienda piemontese acquisita dal magnate russo Roustam Tariko, primo distributore di bevande alcoliche nel suo paese e proprietario del brand Russian Standard per la vodka e per i servizi di credito al consumo, ha chiuso il 2016 con un segnale finalmente positivo nella capacità di generare reddito, con 900 mila euro di ebitda, che non dovrebbero essere però sufficienti per generare utile poiché, spiega a Pambianco Wine il presidente Alessandro Picchi, “andiamo a scontare una grandissima valutazione degli immobili fatta ai tempi di acquisizione. Ad ogni modo è importante aver ottenuto un valore positivo di ebitda, non accadeva da 15 anni”.
Le attese di crescita per l’anno in corso sono legate alla stabilizzazione dei costi di gestione e all’aumento delle vendite trainate dalle bollicine di Asti e Prosecco e dai progressi ottenuti nell’export, che oggi genera il 60% dei ricavi. La Russia pesa per oltre il 12% sul fatturato complessivo e si conferma primo mercato estero per il gruppo di Canelli (Asti), che sta ottenendo risultati positivi anche in Giappone e Stati Uniti. I prodotti principali dell’azienda sono Prosecco doc e Moscato d’Asti docg, con una produzione di circa 4 milioni di bottiglie per ciascuna denominazione, e a seguire l’Asti spumante con 2 milioni di bottiglie, su un totale di oltre 23 milioni.
“La ripartenza di Gancia – sottolinea Picchi – è stata più lenta del previsto perché inizialmente avevamo accettato di conservare il management esistente fino alla chiusura definitiva delle operazioni di acquisizione, commettendo un errore. L’azienda aveva un estremo bisogno di cambiare mentalità, essendo incentrata sul mantra ‘si è sempre fatto così’ quando invece le cose stavano andando male. Ora abbiamo un nuovo management e siamo riusciti a investire in qualità, eliminando quella parte di referenze di prodotto che non rispondeva ai concetti qualitativi del nostro azionista di riferimento. I veri risultati si vedranno quest’anno: da gennaio a oggi abbiamo già aumentato la produzione di circa un milione di bottiglie”.
L’era di Roustam ha visto anche ingenti investimenti in qualità e sicurezza, pari a circa 45 milioni di euro tra ammodernamento degli stabilimenti, ricostruzione della parte frigorifera, rimozione totale dell’eternit e realizzazione di un impianto di depurazione delle acque reflue.