Per le cantine sociali di Valpantena e Custoza è giunto il momento della fusione. Il processo di avvicinamento alla svolta storica è stato difficile, soprattutto dopo il mancato raggiungimento del quorum necessario per l’approvazione della delibera nell’assemblea della Cantina di Custoza dello scorso dicembre, ma alla fine la nuova assemblea dei soci di Custoza, convocata il 20 marzo, ha dato il via libera all’operazione con ampia maggioranza, 118 voti favorevoli su 156.
Nasce così una nuova realtà denominata Cantine di Verona, con 65 milioni di ricavi e 30 milioni di patrimonio, una dotazione di conferimenti di 300 mila quintali di uva e un centinaio di dipendenti. I grandi vini rossi della Valpolicella e della Valpantena, tra cui l’Amarone, si uniscono ai bianchi prodotti nella denominazione Custoza doc. Cantina Valpantena e Cantina di Custoza hanno stabilito le linee guida che fissano l’iter di sviluppo economico e commerciale della società post fusione, che prevede il mantenimento dei livelli occupazionali finora esistenti.
“La nuova realtà – afferma Luigi Turco, presidente di Cantina Valpantena – nata dall’incontro di due storiche e riconosciute cooperative di Verona, ci invita a una maggiore responsabilità verso i soci, i dipendenti e le loro famiglie. Siamo convinti che, con il coinvolgimento di tutti, saremo in grado di presentarci sul mercato con una società sempre più competitiva e strutturata, capace di sostenere gli investimenti commerciali necessari a conquistare i mercati una volta usciti dalla pandemia”.
Da Custoza, ecco il commento del presidente della cantina, Giovanni Fagiuoli. “La fusione con Cantina Valpantena è il coronamento di tanti anni di lavoro che mi hanno visto come presidente di questa realtà: sono convinto della validità dell’operazione e delle ripercussioni positive che avrà sui nostri soci”.