Fondata nel 1986 a Guia nel cuore del Valdobbiadene Docg, che tuttora ne ospita la sede storica, Foss Marai è rimasta negli anni intenzionalmente piccola nei volumi, ma legata alla terra in cui affonda le radici. Specializzandosi nella produzione di spumanti italiani ottenuti con Metodo Charmat e distribuiti esclusivamente nel canale horeca, l’azienda ha chiuso il 2021 con un fatturato di circa 11 milioni, distante di un -4% dal 2019.
“Essendo nel settore horeca, siamo stati fortemente penalizzati in questi ultimi due anni, in cui a risollevarci sono state le enoteche”, spiega a Pambianco Wine&Food Andrea Biasiotto, il maggiore dei tre figli di Adriana e Carlo Biasiotto, founder di Foss Marai, e responsabile commerciale della realtà veneta. “Il 2022 è iniziato come è terminato l’anno precedente, un po’ con il freno a mano tirato, perché la pandemia incute ancora timore e i rincari di gas ed energia elettrica stanno influendo molto sul bilancio familiare – prosegue Biasiotto. “Rimaniamo positivi per quanto riguarda il mercato, ma negativi dal punto di vista delle forniture. La vendemmia 2021 è stata particolarmente scarsa e abbiamo difficoltà a imbottigliare a causa della mancanza di vetro, cartone e tappi. Sarà difficile arrivare a soddisfare il Natale. Nonostante i contratti che abbiamo, le materie ci vengono fornite con il contagocce, impedendoci di fare programmi”.
Nonostante la situazione di incertezza, non mancano, però, i progetti. “Anche in tempo di pandemia non ci siamo mai fermati – afferma Biasiotto – e ora dobbiamo rimettere in pista tutto quello che ci siamo ripromessi di fare, dagli investimenti in comunicazione, per far conoscere la nostra storia e i nostri valori, all’enoturismo, su cui stiamo puntando molto affinché diventi una parte importante del nostro fatturato”.
L’iniziativa è ancora in via di definizione, ma si concentrerà sull’esperienza in cantina attraverso visite guidate e degustazioni nei vigneti, immersi nelle pittoresche colline di Valdobbiadene, dal 2019 patrimonio mondiale dell’Unesco. “Vorremmo proporre delle esperienze sul territorio, dal trekking ai musei, per offrire a chi viene a trovarci la possibilità di fermarsi per il weekend. Siamo situati a nord di Venezia e Cortina è a un tiro di schioppo da noi”, racconta Biasiotto, facendo riferimento alle opportunità che auspicabilmente si dischiuderanno in vista delle Olimpiadi del 2026.
Nel frattempo, il focus è sull’Italia, da sempre “il punto di forza di Foss Marai”, mentre l’export rappresenta il 20% del fatturato. “Potrebbe essere di più – sottolinea Biasiotto – ma dobbiamo anche fare i conti con il potenziale che riusciamo a esprimere. Siamo un’azienda di nicchia, artigiana, mano mano che abbiamo avuto disponibilità di prodotto ci siamo espansi in America, Sud America, Canada, Svizzera, Paesi dell’Est, e abbiamo creato un portale e-commerce nel Regno Unito”.
Risale infatti al 2015 l’inaugurazione del primo store online, di recente rinnovato e affiancato da una nuova piattaforma dedicata al mercato inglese. “Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità del web, che per l’azienda non è solo un efficace strumento di vendita, ma soprattutto un canale di comunicazione strategico, utile per consolidare il rapporto con i clienti e raccontare il legame con il territorio. Abbiamo avuto finora buoni risultati, ma mi sembra che in questo 2022 l’e-commerce abbia rallentato”, osserva Biasiotto. In ogni caso, “superata questa fase, penso che tornerà a ricoprire un’importanza ancora maggiore, con l’Italia si allineerà agli altri mercati europei sul fronte della propensione all’acquisto online”.